MILANO – “Dal punto di vista processuale la morte di Imane Fadil nuoce a Silvio Berlusconi”. Lo ha detto il difensore del Cavaliere, l’avvocato Federico Cecconi, a margine del filone del processo Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e Roberta Bonasia. “Qua o muore una persona vi è la massima forma di dolore. E non è una frase retorica”, ha spiegato il legale sottolineando che “da un punto di vista tecnico processuale questa morte, terribile da quanto si legge sui giornali, nuoce alla difesa Berlusconi perché le dichiarazioni di Imane Fadil entrano direttamente nel processo e noi non possiamo più procedere con il controesame”.
Il filone del processo
Il filone del processo che riguarda l’ex infermiera di Nichelino Bonasia e Berlusconi, che si celebrava davanti alla quarta sezione penale, verrà riunito a quello principale che è pendente davanti ai giudici della settima sezione penale. Dopo il via libera del presidente del Tribunale, Roberto Bichi, che è stato comunicato oggi in aula, saranno i giudici della settima sezione penale a pronunciarsi nel corso della prossima udienza.
Appuntamento al 15 aprile
Si tornerà in aula il prossimo 15 aprile, data in cui verrà discussa anche l’ammissione delle parti civili Ambra Battilana e Chiara Danese davanti ai giudici della settima sezione penale. Le ragazze, dopo essere state escluse dal filone principale, infatti, nel corso della scorsa udienza avevano chiesto ai giudici della tranche Bonasia-Berlusconi di essere ammesse come parti civili. “Della posizione di Imane Fadil non si è parlato oggi – ha sottolineato ancora l’avvocato Cecconi – tecnicamente di tutta la questione delle parti civili è stata trasferita ad un’altra sezione” e verrà discussa il 15 aprile. Assente oggi in aula anche l’avvocato di Imane Fadil, Paolo Sevesi.