Gioie e dolori per il governo. Il Decretone è legge, ma Confindustria e l’inchiesta sulla SeaWatch rovinano la ‘festa’ pentaleghista

Il ministro degli Interni compare nell'ipotesi di reato individuata dalla Procura di Roma nel momento in cui ha trasmesso a Siracusa il fascicolo sulla vicenda della nave bloccata in mare lo scorso gennaio

LAPRESSE / AFP

Sì al Decretone, con Reddito di cittadinanza e Quota 100. Ma a rovinare la festa ci ha pensato Confindustria: il suo Centro studi ha tracciato la situazione di rischio recessione correggendo al ribasso le stime di crescita dell’esecutivo e prevedendo un dato nullo nel 2019 (contro il + 0,9% della stima precedente) e un +0,4% nel 2020.

Pesano, secondo Confindustria, “una manovra di bilancio poco orientata alla crescita, l’aumento del premio di rischio,che gli investitori chiedono sui titoli pubblici italiani, e il progressivo crollo della fiducia delle imprese rilevato da marzo, dalle elezioni in poi”.

E mentre ieri l’esecutivo gioiva per il voto al Senato, Matteo Salvini ha commentato le previsione degli industriali con tono duro: “Verranno smentite clamorosamente dai fatti. È pieno di gufi. Ci hanno sempre ‘cannato’ in passato”.

A guastare la giornata del leader leghista però, ieri ci ha pensato anche l’inchiesta sulla SeaWatch. Il ministro degli Interni compare nell’ipotesi di reato individuata dalla Procura di Roma nel momento in cui ha trasmesso a Siracusa il fascicolo sulla vicenda della nave bloccata in mare lo scorso gennaio.

La vicenda è simile a quella del ‘caso Diciotti’. Gli inquirenti valutano il presunto sequestro di persona concretizzato con il tener al largo i 47 migranti racconti in mare dall’imbarcazione con bandiera olandese e rimasti al largo della Sicilia dal 19 al 31 gennaio.

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