MILANO – L’attesa assemblea di Tim potrebbe segnare un nuovo record di partecipazione per quanto riguarda la socieà delle telecomunicazioni, dopo quello raggiunto nel maggio 2018. Quando al momento del voto era risultato presente il 67,15% del capitale. Sarà una questione di pochi punti, probabilmente, visto che le attese paiono orientate a una presenza superiore al 65%.
Tim, attrito tra Elliott e Vivendi
D’altra parte, una fetta già consistente è rappresentata da quelli che sono i principali azionisti. Il fondo statunitense Elliott e Cassa depositi e prestiti ciascuno con circa il 10% e i francesi di Vivendi, soci di maggioranza relativa con il 23,9% del capitale.Il punto all’ordine del giorno sul quale si concentrano le attenzioni è quello relativo alla proposta del socio transalpino, che ha chiesto la revoca con conseguente sostituzione di cinque consiglieri in quota Elliott.
A giocare in favore degli statunitensi sono per il momento le valutazioni espresse dai cosiddetti “proxy advisors”, le società cioè che assistono gli investitori istituzionali nella gesione del voto nelle assemblee. Ben tre di loro – Glass Lewis, Frontis Governance e Iss – hanno infatti raccomandato un voto contrario.
Le accuse ai soci della Vivendi
L’avvicinamento all’assemblea non è certo stato tranquillo, con il fondo Elliott che ha diffuso nelle scorse settimane un documento durissimo. Affermando che “i candidati di Vivendi non sono sostenibili”. Testo bollato dalla società francese come “un insulto all’intelligenza degli azionisti”. Pochi giorni dopo il cda è intervenuto per “ristabilire un corretto quadro informativo”. E diffondendo una nota di spiegazione nella quale ha precisato le ragioni dell’avvicendamento al vertice della società tra Amos Genish e Luigi Gubitosi.
A farsi sentire poi è stato anche Yannick Bolloré, che di Vivendi è presidente del consiglio di sorveglianza, che in una intervista a Les Echos ha assicurato che la società “resterà in Telecom Italia”. Sottolineando con una stoccata che “i gruppi familiari offrono rendimenti migliori dei fondi a breve termine come Elliott”.
Il presidente di Tim fa da paciere
A calmare le acque all’approssimarsi del voto è stato infine il presidente Fulvio Conti, che ha evitato uno scontro frontale a poche ore dal voto rinviando il cda previsto per giovedì nel quale, stando alle ricostruzioni di stampa, si sarebbe dovuto discutere anche di una nuova lettera inviata da Vivendi a Consob per segnalare problemi nella gestione del consiglio. “L’auspicio è che l’assemblea possa costituire lo spartiacque per una nuova fase per la vita del Consiglio dove si riaffermino collegialità e rispetto, nonché fiducia al management nel superiore interesse della nostra Tim”, ha scritto Conti in una lettera inviata a consiglieri e sindaci della società.
Il titolo chiude in rialzo a Piazza Affari
La vigilia dell’assemblea è quindi trascorsa senza scossoni, con la pubblicazione delle risposte alle domande pre-assembleari – dalle quali si apprende che nel 2019 non si prevedono operazioni di assegnazione di azioni riservate ai dipendenti. Ma che l’opportunità potrebbe essere rivalutata dal 2020 – col titolo Tim che a Piazza Affari ha chiuso in rialzo dell’1,01% a 0,54 euro.
(LaPresse/di Marco Valsecchi)