MILANO – “Io non vivo a pane e sondaggi. Non rispondo alle polemiche e agli insulti. Non ho tempo da perdere in polemiche“. Matteo Salvini, dal salotto di ‘Non è l’Arena’ su La7, respinge al mittente le critiche dell’alleato di governo, Luigi Di Maio, degli ultimi giorni.
Il leader della Lega è pronto a salire sul ring
Da qui alle elezioni europee del 26 maggio, di sicuro, ne vedremo delle belle. Il vicepremier leghista si sfoga rispondendo alle domande di Massimo Giletti e tocca i vari temi caldi, dalla flat tax che i leghisti vorrebbero nel Def e i pentastellati no alla Tav, dal caso dei risparmiatori truffati dalle banche alla situazione dei rifiuti a Roma, guarda caso, a guida Movimento Cinque Stelle.
Sulla cosiddetta tassa piatta, uno dei cavalli di battaglia del Carroccio in campagna elettorale, Salvini torna a ribadire che “pagare meno tasse per le famiglie e per le imprese è fondamentale. E’ chiaro che non è una richiesta della Lega ma è un bisogno dell’Italia mettere nero su bianco la riduzione delle tasse. Non è un capriccio di Salvini, è qualcosa che serve agli italiani”.
Salvini torna all’attacco senza fare nomi
“Non voglio dei no, dei forse, dei vedremo, dei rimandiamo“. Dopo la bordata lanciata in mattinata, secondo cui “la flat tax è nel contratto di governo”. Che è diventato una sorta di Sacro Graal, a cui gialli e verdi si appigliano per portare avanti le proprie battaglie. Ma se vogliamo è la questione banche che fa innervosire il Capitano: “C’è qualcuno che aspetta il permesso dell’Ue al Mef. E’ un momento in cui gli italiani ci chiedono coraggio. Io l’ho dimostrato e ho rischiato dei processi. Mi aspetto che gli altri ministri dimostrino altrettanto coraggio”.
Riaffiora il nodo Tav
“Io spero che si faccia e farò tutto il possibile perché si faccia mi auguro che gli amici che sono con noi al governo ci diano una mano a fare, a sbloccare“, ribadisce Salvini. Che non vuol sentir ragioni anche su quota 100: “Misura triennale? Queste cose le lascio ai vecchi politici. Se cominciamo a fare qualcosa, lo facciamo fino in fondo. Neanche se torna Padre Pio sulla terra io rinuncio alla legge Fornero”.
Il leader leghista affonda anche sulla Capitale
“Dai mezzi pubblici alla pulizia delle strade, dalle buche nelle strade ai topi, i romani meritano di più. Il Comune dovrebbe darsi una mossa, perché non puoi lasciare l’immondizia in mezzo alla strada anche a metà mattina, con gabbiani come avvoltoi e topi lunghi così”.