ROMA – La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per otto carabinieri indagati a vario titolo per i presunti depistaggi sul caso Cucchi.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Musarò, ruota attorno a due annotazioni redatte da piantoni dopo la morte di Stefano Cucchi. E modificate per far sparire ogni riferimento ai dolori che il giovane lamentava la notte dell’arresto dopo le botte subite nella stazione della compagnia Appia.
L’inchiesta riguarda 8 indagati, tra cui alti ufficiali
Tra i militari dell’Arma coinvolti, ci sono alti ufficiali. Come il generale Alessandro Casarsa, che nel 2009 era alla guida del gruppo Roma e il colonnello Lorenzo Sabatino, ex capo del Reparto operativo della capitale. Gli otto sono indagati a vario titolo per falso, omessa denuncia, calunnia e favoreggiamento.
La ricostruzione degli eventi
L’inchiesta coinvolge anche Massimiliano Labriola Colombo, ex comandante della stazione di Tor Sapienza, dove Cucchi venne portato dopo il pestaggio, Francesco Di Sano, che a Tor Sapienza era in servizio quando arrivò il geometra, Francesco Cavallo all’epoca dei fatti capufficio del comando del Gruppo carabinieri Roma, il maggiore Luciano Soligo, ex comandante della compagnia Talenti Montesacro, Tiziano Testarmata, ex comandante della quarta sezione del nucleo investigativo, e il carabiniere Luca De Ciani.
L’indagine ruota sulla modifica delle due annotazioni
Secondo il pm Giovanni Musarò dal generale Casarsa partì la richiesta di modifica delle due annotazioni chieste sul caso ai due piantoni Francesco Di Sano e Gianluca Colicchio. Quest’ultimo non indagato perché si rifiutò di firmare la versione modificata dell’annotazione.
L’obiettivo era eliminare ogni traccia
Dalle note venne cancellato ogni riferimento ai dolori che Cucchi pativa per le botte prese la notte dell’arresto. L’inchiesta ripercorre le tante presunte bugie dette o scritte da esponenti dell’Arma per coprire la verità, le mancate denunce di chi sapeva cosa era successo. E il registro sbianchettato per far sparire le tracce del passaggio di Cucchi nella caserma Appia.
(LaPresse)