Esplosioni in simultanea in chiese e in hotel di lusso: è la Pasqua di sangue dello Sri Lanka. Gli attentati hanno causato almeno 138 vittime.Ma il bilancio, purtroppo, è destinato a salire: secondo fonti ospedaliere centinaia anche i feriti.
Due esplosioni si sono verificate nella chiesa di Sant’Antonio di Colombo e in quella di San Sebastiano Negombo, una città a nord della capitale.
L’albergo colpito dal raid è il Cinnamon Grand Hotel di Colombo: si trova a pochi passi dalla residenza ufficiale del Primo ministro. L’esplosione sarebbe avvenuta nel ristorante della struttura.
Sotto attacco oltre la chiesa di Negombo, a nord di Colombo, anche una situata a Batticaloa (Est). Qui, secondo un funzionario dell’ospedale locale, sarebbero 300 i feriti.
La possibilità di attentati era già stata paventata dai servizi di intelligence. L’11 aprile scorso, il capo della polizia, Pujuth Jayasundara, aveva fatto diramare un allarme dichiarando che alcuni kamikaze pianificavano di colpire delle “chiese importanti”.
“Un’agenzia di intelligence straniera ha riferito che l’NTJ (National Thowheeth Jama’ath) sta pianificando di compiere attacchi suicidi contro chiese di spicco come pure l’alta commissione indiana a Colombo”, si legge nel messaggio. L’NTJ è un gruppo radicale musulmano in Sri Lanka, legato alla vandalizzazione delle statue buddiste.