ROMA (loredana lerose) – Denis Verdini, leader del Partito Repubblicano, non si arrende, non ci sta ad essere relegato al ruolo di comparsa, e prova a fare quello che gli riesce meglio: tessere la propria ragnatela con la speranza che Pd e Fi abbocchino. Il 5 marzo, senza una vittoria netta, l’ipotesi di un governo delle larghe intese può prendere forma, nonostante tutte le forze politiche continuino a dirsi contrarie, e Verdini vuole esserci. Lui punta a gettare le basi (le sue) al patto del Nazareno-capitolo II. Una sorta di saga che se venisse proiettata al cinema farebbe concorrenza tra i fantasy al Signore degli anelli (l’anello del potere equivale alla poltrona di premier) e tra gli horror a Misery non deve morire (dove a non dover morire non è la protagonista di un libro, ma un patto siglato tra persone in carne e ossa che spaventa gli italiani). Da nostalgico, o solo da furbetto, Verdini ci riprova a fare il ‘manovratore’. “Ho due schede – ha detto dando una botta al cerchio e uno alla botte intervenendo a Piazza Pulita – voto Berlusconi e voto Renzi, perché io voglio che torni il Nazareno che è la salvezza del Paese”. Ognuno ha le sue convinzioni, certo è che se l’inciucio prendesse forma, la credibilità delle forze di centrodestra tanto quelle di centrosinistra sarebbe pari a zero.