Gialloverdi in un campo minato, sul caso Siri si rischia il botto

Di Maio: "Nessuna ombra sulla politica", Salvini irremovibile

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 08-02-2019 Roma Politica Radio Rai. Un Sanremo da pecora Nella foto Armando Siri Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 08-02-2019 Roma (Italy) Politic Radio Rai. Un Sanremo da pecora In the pic Armando Siri

L’inchiesta della Dda che ha coinvolto il sottosegretario Armando Siri rischia di sfasciare il governo. Il vicepremier Luigi Di Maio torna ad indossare la divisa giustizialista e manda un messaggio chiaro all’alleato di governo Matteo Salvini che fa spallucce.

Di Maio “SIRIpete”

L’idea che Siri resti al proprio posto nonostante la bufera giudiziaria, relativa all’inchiesta sugli impianti eolici che lo ha coinvolto, non va giù al capo politico del Movimento 5 Stelle che insiste nel chiederne le dimissioni, ma non raggiunge il risultato. Salvini non ha intenzione di soddisfare la richiesta del grillino e ribatte colpo su colpo. Ancora una volta toccherà al premier Giuseppe Conte tentare la mediazione per evitare la disfatta dei gialloverdi e la caduta del governo.

Nessuna credibilità

“Puoi anche andare a Corleone a dire che vuoi liberare il Paese dalla mafia, ma per farlo devi evitare che la politica abbia anche solo un’ombra legata a inchieste su corruzione e mafia”. Le parole di Di Maio non lasciano molto spazio all’interpretazione. Due i riferimenti uno al sottosegretario e l’altro al vicepremier che oggi è in Sicilia.

Nessuno tocchi Siri

Salvini non ci sta e alla presa di posizione giustizialista di Di Maio risponde secco: “Siri resta dov’è. La polemica politica la lascio agli altri, le sentenze ai magistrati. In un paese civile bisognerebbe ascoltare un quarto dopo chi è indagato e non una settimana dopo”.

Garantismo grillino

Ad insierirsi nel dibattito arriva anche il presidente della Camera del M5S Roberto Fico. “I partiti quando accadono questioni di questo tipo – afferma – devono assolutamente dare risposte dure, soprattutto se c’è in qualche modo odore di mafia. Fermo restando che si è innocenti fino a prova contraria. Su questo va benissimo essere garantisti. Non c’è nessun colpevole fin quando non c’è una condanna, però – chiosa Fico – i partiti devono stare molto attenti e dare risposte dure”.

Gialloverdi pronti allo scontro

Lega e M5S sono pronti allo scontro finale, ma dopo il voto del 26 maggio per le Europee. Per ora si cimentano in una sorta di campo minato che può rivelarsi letale più che per il sottosegretario Siri per la tenuta del governo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome