ROMA – Appare nervoso Matteo Salvini quando viene chiamato ad esprimersi su Siri. Conte nelle prossime ora dovrà incontrare il sottosegretario leghista indagato per corruzione. E, con ampia probabilità, potrebbe avviare qualche provvedimento. Ma per Matteo Salvini la questione non sarebbe di competenza del presidente del Consiglio in quanto “non è un giudice”.
Conte rientra da Pechino: pronto ad incontrare Siri
Conte è di rientro in Italia da Pechino, dove è stato qualche giorno per impegni istituzionali. Ma in più di un’occasione ha ribadito che se fosse necessario sarebbe pronto a chiedere le dimissioni del sottosegretario alle infrastrutture indagato per corruzione dalla Procura di Roma. “Domani confido di poterlo vedere. Non ho ancora fissato l’incontro, ma domani sicuramente sarà il primo giorno utile per poterlo vedere”, ha dichiarato Conte.
Salvini: “Lo dica un giudice se Siri è colpevole”
Intanto Salvini ha fatto non pochi riferimenti alla vicenda. “Non mi basta certo un pezzo di intercettazione estrapolato da un verbale per dire che Siri ha delle responsabilità in questa storia. Me lo deve dire un giudice. Non i giornali. Conte faceva l’avvocato, non il giudice. Mi rifiuto di vivere in un paese con 60 milioni di presunti colpevoli. Stanno trattando Siri come il mostro di Firenze, quando nei suoi confronti non esiste un solo atto concreto. Se Conte me ne presenta uno sono disposto a discuterne”, ha dichiarato Salvini.