Libia, Tripoli accusa Parigi di sostenere Haftar

Secondo l'Onu, dall'inizio dei combattimenti il bilancio è di almeno 278 morti, 1.322 feriti e 38.900 sfollati

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TUNISI – Il ministro dell’Interno del governo libico di unità nazionale (Gna), Fathi Bachagha, accusa la Francia di sostenere il generale Khalifa Haftar. Uomo forte dell’est della Libia che lo scorso 4 aprile ha lanciato un’offensiva per prendere il controllo di Tripoli.

Il governo di unità nazionale punta il dito contro la Francia

“La Francia è un Paese capofila in materia di democrazia. Ha anche giocato un ruolo importante nella caduta del vecchio regime nel 2011”, ha dichiarato Bachagha parlando in conferenza stampa a Tunisi. “Tutto questo – ha proseguito – spiega la nostra sorpresa per il ruolo della Francia nel sostegno a Haftar e ai suoi”. Poi ha concluso: “Chiediamo alla Francia di restare fedele ai valori francesi e al suo passato democratico”.

Il drammatico bilancio in Libia

Le truppe di Haftar affrontano le forze pro Gna fedeli al governo di Fayez Al-Sarraj a sud di Tripoli. E, secondo l’Onu, dall’inizio dei combattimenti il bilancio è di almeno 278 morti, 1.322 feriti e 38.900 sfollati. Diverse migliaia di libici hanno manifestato negli ultimi giorni a Tripoli contro il governo del presidente francese Emmanuel Macron, per denunciare l’offensiva militare di Haftar, a loro parere tacitamente sostenuta da Parigi.

Le accuse

Già a metà aprile Bachagha aveva accusato pubblicamente le autorità francesi di sostenere “il criminale Haftar”. Martedì il premier libico Fayez al-Sarraj, riconosciuto dalla comunità internazionale, aveva ripreso queste accuse in un’intervista a Liberation. In cui aveva anche definito Haftar un “dittatore”.

La replica di Parigi

La Francia, dal canto suo, rifiuta le accuse di Tripoli definendole “completametne infondate”. E riafferma il suo sostegno al “governo legittimo del primo ministro Fayez al-Sarraj e alla mediazione dell’Onu per una soluzione politica inclusiva in Libia”. Per i sostenitori del Gna, Haftar – che è apertamente sostenuto dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e dal re Salman dell’Arabia Saudita – intende instaurare una “dittatura militare” in Libia.

(LaPresse/AFP)

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