MILANO – Il Milan perde ancora, ma Gattuso resta. E’ quanto scaturito da una notte di riflessione da via Aldo Rossi. Il club rossonero decide di non sollevare il tecnico dall’incarico, dunque si va avanti.
La conferma
Il Milan non stravolge i piani e decide di di confermare Gattuso sulla panchina rossonera. Rino resterà l’allenatore per le prossime quattro partite poi, con ogni probabilità, sarà addio. La scelta di andare avanti senza stravolgimenti fino alla fine della stagione deriva anche (soprattutto) dalla mancanza di alternative. Dopo il confronto di ieri nessuno dei dirigenti presenti (Leonardo, Maldini, Gazidis) si era sentito di schierarsi pubblicamente in favore di Gattuso. E oggi è atteso lo stesso silenzio. Ma filtra comunque che la decisione è presa.
La flessione
Il Milan è in caduta libera. Dopo le cinque vittorie consecutive sembrava aver trovato la strada Champions. Poi il tracolo: la sconfitta nel derby ha segnato l’inizio della fine. Ora è al settimo gradino della graduatoria non riuscendo a tenersi stretto il quarto posto. Più che la Champions deve stare attento a non farsi sfuggire l’Europa League.
L’intervista
Ambrosini al club di Sky chiede a Gattuso se forse in questi mesi non sia stato troppo severo con se stesso: “Vero – risponde – questo era un mio limite anche da giocatore che mi sono portato dietro e che ancora non ho superato, dovrò migliorare in questo. Però non bisogna fare alcun processo, l’unico che lo merita sono io. Le responsabilità sono mie. I giocatori mi hanno dato tanto, ora attraversano un momento di difficoltà. Esonero? Chiedetelo alla società. Io mi sento responsabile e non mi tiro indietro”.
Il futuro
Il quarto posto era una necessità non solo tecnica, ma economica: per rimettere i bilanci in equilibrio nel rispetto del fair play e per pensare di rilanciarsi in futuro con nuovi investimenti. Senza il ritorno nell’Europa che conta anche il rilancio del Milan inevitabilmente sarà più lento.