Roma, 2 mar. (LaPresse) – A due mesi dalla morte di sua moglie si è spento a Roma, nel pomeriggio, Carlo Ripa di Meana. Politico e uomo di cultura, socialista e ambientalista, parlamentare e commissario europeo, ministro della Repubblica, , presidente di ‘Italia nostra’, presidente della ‘Biennale del dissenso’ che sostituì il tradizionale appuntamento veneziano.. Dopo la morte di sua moglie, si era chiuso in un doloroso silenzio e dopo settimane aveva detto: “Mi sono reso conto che l’ho amata disperatamente. Marina si è fatta conoscere per quello che era, ha fatto saltare tutti i diaframmi, e tutti le hanno voluto bene”.
Erede di una famiglia di marchesi, Ripa di Meana aveva militato nel Partito Socialista Italiano negli anni Sessanta, dopo essere stato vicino al Pci da giovane, e alle elezioni regionali lombarde del 1970 fu eletto consigliere regionale col PSI; dal 1974 al 1979 fu presidente della Biennale di Venezia, dal 1979 al 1984 fu parlamentare europeo, dal 1985 al 1992 commissario europeo alla Cultura e all’Ambiente, dal 1992 al 1993 fu ministro dell’Ambiente nel governo guidato da Giuliano Amato. Dal 1993 al 1996 fu portavoce dei Verdi, con cui fu rieletto al Parlamento europeo.
Nel 2007, intervenendo a un appuntamento della rassegna Cortina InConTra, chiese perdono alla famiglia di Luigi Calabresi per aver firmato un documento pubblicato nel 1971 sul settimanale l’Espresso in cui si incolpava il commissario di polizia assassinato nel 1972 del delitto dell’anarchico Giuseppe Pinelli, morto nel 1969 dopo un volo dal quarto piano della questura di Milano.
Nel 2013 si schierò dalla parte di Gianni Alemanno, candidato sindaco di Roma. Alle politiche votò per Berlusconi: “Nella qualità dell’uomo Berlusconi, dato mille volte cotto, mille volte morto, ho trovato una sintonia con le cose profonde: in campagna elettorale diceva verità infinitamente più pacate di quelle naif di Bersani”
Nel 2008 fu sottoposto a un’operazione a cuore aperto. Sposato con Marina Punturieri, più nota all’epoca del matrimonio come Marina Lante della Rovere. Di lei ha detto: “Fu abile nel farmi sentire un piccolo contabile della mia libertà. Percepii -meschina, ridicola- la teorizzazione del non sposarsi. E allora come oggi la cosa che più mi fa cader le calze è sentire qualcuno dire la mia compagna”. Con Marina hanno adottato un figlio, Andrea.