Calcio, Matterella ricorda il Grande Torino: la memoria è sempre viva

Calcio, Matterella ricorda il Grande Torino: la memoria è sempre viva. "La tragedia di Superga, nella quale persero la vita i campioni del grande Torino e quanti si trovavano con loro sull’aereo

Foto Paolo Giandotti / Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse in foto Sergio Mattarella

MILANO (LaPresse) – Calcio, Matterella ricorda il Grande Torino: la memoria è sempre viva. “La tragedia di Superga, nella quale persero la vita i campioni del grande Torino e quanti si trovavano con loro sull’aereo che li riportava a casa dopo la trasferta di Lisbona. E’ una pagina indelebile della storia della nostra Repubblica e non soltanto del calcio italiano”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda la tragedia di Superga di cui ricorrono oggi i 70 anni. “Enorme fu l’emozione che immediatamente suscitò quello spaventoso incidente. Spontanea divenne tra gli italiani la condivisione del lutto per le vite spezzate di quei giovani. I cui volti erano un simbolo dello sport e, per questo, rappresentavano anche un segno della rinascita del Paese dopo gli orrori della guerra. Ma la memoria di quella squadra è rimasta viva – ricorda il presidente – e anzi si è rafforzata nel tempo. Ancora oggi, dopo 70 anni, il Torino di capitan Valentino Mazzola è ricordato come una delle compagini più forti, come un esempio di vigore agonistico, di eccellenze individuali che moltiplicavano le qualità collettive. I record raggiunti sono divenuti un mito calcistico per tutti i tifosi, non solo per quelli granata”.

Il presidente Mattarella ricorda le vittime di Superga

Pertanto il presidente Mattarella “nel giorno dell’anniversario” desidera “anzitutto esprimere la vicinanza ai figli e ai nipoti delle vittime. Al suo club e alla città di Torino spetta il compito di continuare a trasmettere la memoria di quella squadra straordinaria. Con essa, i tanti valori positivi che testimoniava. Per tutto il movimento calcistico è comunque un’occasione per riflettere sul proprio futuro. Per far sì che i veloci, profondi cambiamenti di cui siamo partecipi non disperdano mai quei valori di autenticità. Di rispetto, di lealtà nella competizione, di passione sincera e popolare, che costituiscono la bellezza dello sport”

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