ROMA – “Giorgia Meloni oggi parla di rivoluzioni in Europa, ma si sta presentando alle europee alla vecchia maniera: capolista in tutte e cinque le circoscrizioni, candidata anche se deputata e attuale consigliere comunale a Roma. In Campidoglio è la grande assente: ha partecipato soltanto al 15% delle sedute del 2017, al 17% nel 2018 e al 10% nel 2019. In caso di elezione a Bruxelles rinuncerà all’incarico di parlamentare? Lo dica chiaramente e subito, e abbia rispetto per gli italiani che vanno a votare. Intanto però le ricordiamo che, oltre a essere stata ministra del Governo Berlusconi dal 2009 al 2011, ha sostenuto provvedimenti scandalosi, i cui effetti sono ancora pagati a caro prezzo dai cittadini italiani”. Così in una nota il MoVimento 5 Stelle.
Alcuni esempi:
“Riforma Fornero, Legittimo impedimento (cioè il rinvio dei processi in base agli impegni ‘certificati’ di premier e ministri, magari per arrivare a prescrizione), Lodo Alfano (ossia l’impunità per le alte cariche dello Stato). E ancora, tagli all’Università per quasi un miliardo e mezzo e all’Istruzione per 8 miliardi con il decreto Gelmini, estensione dello scudo fiscale al reato di falso in bilancio in alcuni procedimenti amministrativi, civili e tributari successivi, fiducia sulla legge Bavaglio in materia di intercettazioni e lo Svuotacarceri con cui Berlusconi mise fuori 7 mila detenuti – continuano i pentastellati – Questa è Giorgia Meloni, politica da oltre 20 anni con nessuna credibilità e ora aspirante alla terza poltrona: quella europea”.
LaPresse
Europee, M5S: “La Meloni non è più credibile dopo 20 anni di politica berlusconiana”
"Giorgia Meloni oggi parla di rivoluzioni in Europa, ma si sta presentando alle europee alla vecchia maniera: capolista in tutte e cinque le circoscrizioni, candidata anche se deputata e attuale consigliere comunale a Roma".