Prada, svolta animalista: stop all’uso di pellicce

Il marchio italiano ha trovato un accordo dopo "un dialogo positivo" con i membri di Ffa, Lav e The Humane Society degli Stati Uniti

Sfilata di Prada (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

MILANO – Svolta animalista di Prada. Il gruppo del lusso italiano, quotato a Hong Kong, non utilizzerà più pellicce di animali per i suoi nuovi prodotti. A partire dalle collezioni donna primavera-estate 2020. L’annuncio è arrivato in una nota dalla Fur Free Alliance, una ‘coalizione’ di oltre 50 organizzazioni da 40 Paesi per la protezione degli animali.

Prada dice addio alle pellicce di animali

Il marchio italiano ha trovato un accordo dopo “un dialogo positivo”, spiega il comunicato, con i membri di Ffa, Lav e The Humane Society degli Stati Uniti. Prada segue quindi l’esempio di altri nomi importanti che hanno rinunciato all’uso della pelliccia animale. Come Armani, Burberry, Dkny, Donna Karan, Jean-Paul Gaultier, Gucci, Michael Kors e Versace.

Innovazione e responsabilità sociale

Miuccia Prada dichiara che il gruppo “è impegnato nell’innovazione e nella responsabilità sociale. E la nostra politica anti-pelliccia è un’estensione di tale impegno” che prevede di “concentrarsi su materiali innovativi” per consentire all’azienda “di esplorare nuovi confini del design creativo soddisfacendo al contempo la domanda di prodotti etici”. La Fur Free Alliance loda la svolta sostenibile del campione del lusso. “Prada – commenta il suo presidente, Joh Vindingcon i suoi marchi si unisce ora a una crescente lista di brand ‘pellicce free’ che rispondono ai mutevoli atteggiamenti dei consumatori nei confronti degli animali”.

Il movimento animalista è in espansione

Il programma Fur Free Retailer include ora 1.000 aziende, dimostrando che il movimento animalista, a livello globale, sta guadagnando slancio. La pelliccia animale rappresenta tuttavia ormai una parte residuale dei materiali usati dai grandi marchi delle moda.

La scelta dell’alta moda

Non sono disponibili i dati di Prada in merito. Ma quando rivale Gucci ha smesso di utilizzare pellicce nel 2018, dagli animali veniva preso soltanto lo 0,16% della materia prima usata per i prodotti finali. Alla base delle scelte dei gruppi della moda c’è la percezione crescente del consumatore che si sente meglio se acquista prodotti eco-compatibili o eticamente consapevoli.

(AWE/LaPresse/di Lorenzo Allegrini)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome