L’intervista. Berlusconi: “Facciamo un nuovo governo di centrodestra dopo le Europee”

Foto LaPresse / Andrea Alfano in foto Silvio Berlusconi

NAPOLI (Maria Bertone e Giuseppe Palmieri) – Se anche il minimo problema di salute non facesse notizia, come tutto ciò che lo riguarda, nessuno immaginerebbe che meno di un mese fa Silvio Berlusconi era in un letto d’ospedale. Passata la paura, l’82enne leader di Forza Italia si è lanciato in una campagna elettorale per le Europee capillare e senza pause: in grande spolvero, sorriso smagliante, il piglio dei tempi d’oro, sta girando su e giù per l’Italia. E prova a scrivere una nuova pagina di Storia.

A ‘Cronache’ racconta che non ha perso la speranza di tornare al governo: grazie a un accordo con la Lega chiaramente, con Salvini presidente del Consiglio, senza costringere gli italiani ad andare nuovamente al voto. La sua virata verso la destra più radicale passa anche per una nuova collocazione al Parlamento Europeo. Dove, è sicuro, siederà dopo il 26 maggio.

Presidente, alla vigilia del voto per le europee, pensa che Forza Italia riuscirà a tornare alla guida del centrodestra?

Forza Italia è già oggi, ed a prescindere da quello che sarà l’esito delle elezioni europee, l’asse portante ed essenziale del centrodestra, il fulcro centrale, moderato, riformista e liberale della coalizione. Con Forza Italia e con il sottoscritto il centrodestra è nato, ha governato il Paese e da più di un anno a questa parte vince tutte le tornate elettorali. Chi guiderà il centrodestra non possono che essere gli elettori ad individuarlo.


Quanto le pesa non poter fare comizi? 

I problemi di salute, che si sono presentati all’avvio della campagna elettorale, non mi hanno comunque impedito di diffondere il messaggio di Forza Italia in vista delle elezioni europee. Anche grazie ai moderni strumenti di comunicazione, che spesso amplificano i messaggi elettorali in modo molto più efficace delle storiche piazze, sono certo che gli Italiani abbiano ben compreso la nostra idea di Europa e di futuro.


Le campagne elettorali negli anni sono molto cambiate, la comunicazione è cambiata e anche la presenza sui territori. Pensa che gli uomini e le donne di Forza Italia stiano facendo il massimo per ottenere il miglior risultato possibile? 

La classe dirigente di Forza Italia, che proviene dagli enti locali, dalle professioni, dalla migliore società civile e che, già in occasione delle elezioni politiche, è stata per il 70% rinnovata, è impegnata con abnegazione e responsabilità a battere, palmo a palmo, il territorio convincendo gli Italiani della bontà delle nostre proposte, le uniche seriamente efficaci rispetto a quelle avanzate da una sinistra fallimentare e da movimenti populisti e sovranisti.

Ha già scelto in quale circoscrizione sceglierà il suo seggio? In base a quale ragionamento?

La scelta della circoscrizione in cui far scattare il seggio è un tema che si porrà dopo le elezioni e che verrà ben ponderata in modo da premiare il merito di chi ha ben lavorato.

 Quali proposte di politiche europee potrebbero portare beneficio al Mezzogiorno? 

Il Mezzogiorno, dopo essere stato sedotto dal Movimento Cinque Stelle che gli ha riservato enormi consensi, è stato preso in giro con l’istituzione di un inutile quanto fantomatico ministero per il Sud, mentre nulla è stato concretamente fatto per migliorare le condizioni dei cittadini. Serve un piano straordinario per il meridione che impieghi tutti i fondi, europei e non, finora inutilizzati e che preveda ingenti investimenti in infrastrutture capaci di mobilitare crescita ed occupazione. Proponiamo la detassazione per i nuovi assunti al Sud ed agevolazioni fiscali per le imprese che decidono di svolgere la propria attività in quella aree. Occorre anche riprendere gli investimenti in grandi opere pubbliche, fondamentali per creare posti di lavoro, per dare fiato alle imprese, e per creare le condizioni infrastrutturali per lo sviluppo del Mezzogiorno. Occorre insomma evitare la fuga dei cervelli dei nostri giovani non attraverso misure assistenziali come il reddito di cittadinanza, ma aumentando le opportunità di lavoro.


Nel contratto con gli italiani del 2001 era contenuto l’impegno a creare un milione e mezzo di posti di lavoro. Le sarebbe mai venuto in mente di puntare su una misura come il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza è una misura lontana anni luce dalla nostra idea di strumenti attivi di welfare.  E’ da una parte culturalmente nocivo, in quanto trasmette l’idea che i giovani possono adagiarsi sul proprio divano sostenuti da un reddito che pagano gli Italiani. E dall’altra è economicamente dannoso perché è stato introdotto facendo deficit, scassando i conti pubblici senza creare nessun ritorno in termini di crescita e produttività del sistema. Peraltro si è rilevato una beffa, ai danni dei più deboli: avrebbe dovuto abolire la povertà, mentre in alcuni casi i beneficiari si sono ritrovati con una disponibilità di spesa di soli 40 euro, cosa che li ha spinti a rinunciare a una patetica mancia dal sapore elettorale.

 Sinistra e Movimento 5 Stelle: chi teme di più?

Non temo né la sinistra di cui gli Italiani non dimenticano il malgoverno del “tassa e spendi” né i grillini che, alla prova di governo, stanno dimostrando tutti i limiti di una classe dirigente incompetente, superficiale, buona a nulla ma capace di tutto e che ha condotto l’economia italiana in una fase di stagnazione. Temo però i danni che entrambi, magari alleandosi, potrebbero fare al Paese. Oggi, come nel 1994, il pericolo che mi induce a scendere ancora in campo per difendere le nostra  libertà è lo stesso: i grillini rappresentano la versione incompetente e ignorante dei comunisti di allora

In questo momento Matteo Salvini è più un nemico o un alleato per lei?

Matteo Salvini e la Lega sono alleati venticinquennali di Forza Italia, altro che nemici. Insieme governiamo regioni e comuni. Insieme, alle ultime elezioni politiche, abbiamo convinto la maggioranza degli Italiani. Insieme non perdiamo un’elezione e solo quando andiamo divisi, facciamo prevalere la sinistra o il M5S. In un sistema elettorale proporzionale è naturale un po’di sana competizione, ma il tutto tenendo ben a mente che il nostro popolo ci vuole unito e coeso al governo del Paese come delle amministrazioni locali.

Se dopo le Europee l’esperienza del governo Lega-5 Stelle dovesse terminare, chiederebbe un ritorno al voto o ritiene possibile una soluzione differente? 

La scelta spetta al Capo dello Stato. Ritengo che ci siano le condizioni per un governo di centrodestra già in questa legislatura; ma laddove questa strada fosse impraticabile, Forza Italia è pronta ad andare a nuove elezioni ed a vincerle con una squadra di centrodestra unita e forte.

 Il patto del Nazareno è un rimorso o lo rifarebbe? 

 Il Patto del Nazareno nasceva dalla volontà di due partiti avversari di scrivere insieme nuove regole per riformare le istituzioni; il patto non ebbe successo per l’arroganza della sinistra e dell’allora segretario del PD. Confermo che Forza Italia è e resterà alternativa al Partito democratico che, peraltro, con la nuova segreteria Zingaretti si è spostata orgogliosamente ancora più a sinistra.

Nel 2008 ha affrontato l’emergenza rifiuti. Ritiene che oggi la Campania sia al sicuro su questo fronte dopo la gestione degli ultimi governi e del presidente De Luca? 

Uno dei meriti dei miei governi fu quello di risolvere in tempi record l’emergenza rifiuti a Napoli determinata dall’incompetenza e dal malgoverno locale delle sinistre. Purtroppo le amministrazioni di sinistra non seguirono le nostre indicazioni di allora, e quindi il problema periodicamente si riaffaccia in alcune aree della Campania. Ad oggi ritengo che l’unico strumento per evitare il ripetersi di situazioni emergenziali è quello, da una parte, di investire in un ciclo corretto di raccolta differenziata, ma dall’altro di incrementare l’utilizzo dei termovalorizzatori. L’ambientalismo fine a se stesso ha già causato troppi danni ed arretratezze a questo Paese.

Dopo le Europee, le Regionali in Campania l’anno prossimo: chi sarà il candidato governatore per il centrodestra?

La Campania ha sempre tributato grandi successi a Forza Italia. Quando ci sarà da decidere il nome del candidato governatore, sarà necessario interloquire con gli alleati predisporre un programma chiaro e concreto su occupazione, infrastrutture, turismo. L’indicazione del nome del candidato – che dovrà essere capace di vincere e di governare – è un passaggio successivo e al momento prematuro.

 Chi vedrebbe bene, invece, come futuro sindaco di Napoli? 

Anche per la scelta del candidato sindaco di Napoli, fare nomi ora significherebbe bruciarli. Posso solo dire che per entrambi gli incarichi Forza Italia è in grado di proporre nomi di grande qualità.

Lei ha sempre detto di avere un rapporto speciale con la città. Oggi ha anche un motivo in più, la presenza del suo amico Carlo Ancelotti, che dopo aver allenato il suo Milan ora è il tecnico del Calcio Napoli. Riuscirà anche qui a fare qualcosa di speciale? 

Sono certo che Carlo Ancelotti saprà lavorare bene al rilancio della squadra del Napoli. Auguro a lui ed a tutti i tifosi del Napoli di poter raggiungere i successi che meritano. Il calcio di oggi, per quanto sia uno sport che porto nel cuore, non mi appassiona più come un tempo. Prevalgono violenza ed eccessivo agonismo rispetto ai valori sani che dovrebbero sottendere il giuoco sportivo.


 Il futuro politico di Silvio Berlusconi dopo le Europee? 

Il sottoscritto, a differenza di tutti gli altri leader di partito che stanno facendo una campagna di mera testimonianza poichè mai andranno a Bruxelles, siederà sui banchi dell’Europarlamento e, grazie al bagaglio di esperienza, autorevolezza, contatti, rapporti internazionali, farà valere unicamente gli interessi degli Italiani. Mi sono posto come primario obiettivo quello di portare a compimento il percorso di integrazione europea con la nascita di una politica estera e di difesa comune per interfacciarci con i giganti del calibro di Russia, Usa e Cina. È mia intenzione, inoltre, interrompere la decennale alleanza tra popolari e socialisti e indurre il Partito Popolare Europeo a guardare i liberali, ai conservatori ed alla destra moderata. Solo così potremmo finalmente riavvicinare l’Europa all’idea originaria dei padri fondatori, lasciandoci alle spalle Istituzioni intrise di burocrazia e lontane dalle esigenze ed aspettative di un popolo accomunato da valori e radici

Ma esiste in Italia qualcuno che potrà mai prendere il suo posto alla guida di Forza Italia?

Per adesso il partito ha un leader che si batte per vincere una battaglia di libertà e democrazia che, sono certo, ci darà grandi soddisfazioni. Però posso dire di aver fatto crescere in questi anni un gruppo dirigente di qualità, perfettamente in grado di assumersi responsabilità più importanti. Ci riorganizzeremo, dopo le elezioni, ma questo naturalmente non significa che io intenda venire meno alle mie responsabilità di leader.

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