Vertice Salvini-Tria al Mef, entro oggi risposta all’Ue

Per i leghisti si deve puntare su temi scomodi per i grillini, investimenti e taglio delle tasse

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Luigi Di Maio, Giuseppe Conte, Matteo Salvini, Giovanni Tria

ROMA – Il vertice tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il vicepremier Matteo Salvini e parte del quartier generale della Lega per rispondere ai rilievi posti dall’Ue sul debito italiano, ha portato ad una conclusione netta: si deve puntare su investimenti e taglio delle tasse. Oggi la risposta all’Ue.

L’ottimismo regna sovrano

Il vertice, definito cordiale, costruttivo e proficuo di ieri mattina ha visto protagonisti Tria, Salvini, Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia, Claudio Borghi, Alberto Bagnai. “E’ stato un colloquio interessante e utile su tutti i temi economici – ha spiegato Salvini – abbiamo discusso dell’atteggiamento da tenere nei confronti dell’Europa, della necessità di sbloccare i cantieri e le grandi opere, in generale del rilancio economico del Paese. Abbiamo condiviso l’importanza di un atteggiamento di tutte le istituzioni ed espresso la soddisfazione per gli importanti segnali di ripresa della nostra economia che deve essere sostenuta da investimenti e taglio delle tasse”.

La Lega detta l’agenda

Grandi opere, investimenti, sblocco dei cantieri e taglio delle tasse. Tutti punti su cui gli alleati di governo Lega e M5S sono in netto disaccordo. Facile e conveniente dire per i grillini “faremo quello che è previsto nel contratto di governo”, altrettanto facile per gli esponenti del Carroccio far valere il proprio peso, conquistato col consenso elettorale alle Europee, e rilanciare dossier ‘scomodi’ come la Tav e la flat tax. La lettera dell’Ue fa gioco a Salvini e ai suoi.

Giorgetti

Il sottosegretario che più degli altri si è detto stanco degli attacchi grillini e spinge per staccare la spina al governo lancia un messaggio chiaro. “Il confronto con le istituzioni dell’Unione Europea – ha detto – è l’occasione nella quale le priorità dell’agenda politica italiana vengono coordinate con quelle dell’Unione”. Priorità diverse per Lega e M5S che portano ad una costante crisi di governo. La posizione di Giorgetti sul futuro del governo gialloverde è stata chiara quando a chi gli ha chiesto: “A quando il prossimo CdM?”, lui ha risposto: “Mai”.

M5S distratto

Le vicende interne con il voto su Rousseau per decidere di confermare il vicepremier Luigi Di Maio come capo politico del Movimento distraggono i pentastellati dal punto cruciale: come ricucire lo strappo con la Lega. Stando a Giorgetti, e ad altri come lui, è tardi.

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