Il mistero della lettera all’Ue, Tria smentisce i tagli a reddito di cittadinanza e quota cento. Di Maio in allarme

L'intervento del Mef dopo le anticipazioni sul contenuto della missiva

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Giovanni Tria, Luigi Di Maio

ROMA – Ridurre le spese in materia di welfare nel periodo 2020-2020: era questo il tono della lettera anticipata dai media che il ministro Tria avrebbe dovuto spedire alla Commissione Ue. Ma da via XX Settembre è arrivata una smentita secca: “I contenuti non corrispondono alla realtà. Come si potrà constatare quando si prenderà visione della lettera che sarà firmata dal ministro e inviata a Bruxelles”.

Il caso aveva messo in allarme Luigi Di Maio, perché tra i passaggi ‘rivelati’ della missiva, si faceva esplicito riferimento a reddito di cittadinanza e quota 100, due operazioni per il Movimento politicamente fondamentali.

“La lettera preparata dal ministro Tria con la Lega? Il M5S non ne sa nulla – aveva chiarito il grillino -, non ce ne siamo occupati noi, non è stata condivisa con noi. Sicuramente noi non tagliamo le spese sociali, ne’ il reddito ne’ quota 100”.

“Magari – ha continuato dopo il vicepremier sui social – è utile fare un vertice di maggioranza con la Lega insieme al presidente Conte e allo stesso Tria, così sistemiamo insieme questa lettera, prima che qualcuno la mandi a Bruxelles!”

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