Verona in Serie A, Setti: “Abbiamo realizzato qualcosa di incredibile”

Il presidente non si è però sbilanciato sul futuro dell'allenatore Aglietti: "Festeggiamo e poi cominceremo a fare i programmi"

Foto LaPresse - Gerardo Cafaro Stadio Ciro Vigorito,

ROMA“E’ stata una stagione che sulla carta doveva essere un po’ diversa, perché avevamo costruito una squadra con le caratteristiche per andare su direttamente, c’eravamo già riusciti due volte. Non è andata così, ci sono state delle incomprensioni e delle cose che non hanno funzionato ma lavorando sodo e credendoci, terrendo la barra dritta, abbiamo tenuto duro e abbiamo realizzato qualcosa, secondo me, di incredibile”. Così Maurizio Setti, presidente del Verona, all’indomani della vittoria sul Cittadella nella finale ritorno dei playoff che ha regalato all’Hellas la promozione in Serie A.

L’Hellas Verona torna in Serie A

“Ieri lo stadio era impressionante, bellissimo. Nemmeno nel mio primo anno di A lo ricordo così. I tifosi ci hanno dato una grandissima mano per questo salto che per tanti era impossibile”, ha spiegato ai microfoni di ‘La politica nel pallone’ su Gr Parlamento. “La città di Verona merita la Serie A. Siamo molto contenti”.

Il settore giovanile è il futuro della squadra

“Che Verona sarà? La mia filosofia rimane agganciata ai giovani, al settore giovanile, a fare in modo che tutto quello che stiamo facendo abbia un futuro a prescindere da chi ci sarà. Qui si lavora con obiettivi a medio-lungo termine”, ha sottolineato il numero uno gialloblù. “Negli ultimi otto anni siamo stati la società che ha fatto più su e giù fra A e la B: ma non è un pregio, è un difetto. Ma ci vuole anche un po’ di fortuna”.

Il futuro di Aglietti

Setti non si è sbilanciato sul futuro dell’allenatore Aglietti: “Festeggiamo e poi cominceremo a fare i programmi”. Infine ha chiarito: “Manifestazioni di interesse per il club? No, solo voci di corridoio. Non sono alla ricerca, ma sono sempre aperto, soprattutto nei confronti degli imprenditori veronesi. Sono sempre da solo, ma non mi lamento”.

(LaPresse)

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