AVELLINO – E’ notizia di pochi minuti fa l’arresto di quattro insegnanti per maltrattamenti e violenza sessuale a danni di minori. L’ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Avellino su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Le accuse
I quattro insegnanti indagati hanno un’età compresa tra i 46 e i 66 anni e sono residenti nelle province di Avellino e Salerno. Sono gravemente indiziati di ripetuti maltrattamenti nei confronti di minori e, per uno di essi, anche del reato di violenza sessuale. Reati commessi nei confronti dei loro alunni in una scuola statale dell’Infanzia nell’Avellinese. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa prevista alle 13 al Comando provinciale dei carabinieri di Avellino.
Il caso eclatante
Ha del grottesco ed ha fatto scalpore il caso dell’insegante di Prato che faceva ripetizioni a un ragazzino di 14 anni poi rimasta incinta dello stesso alunno. La prof è stata poi indagata per atti sessuali con minore. I rapporti consumati a casa di lei, dove si tenevano le ripetizioni. Il ragazzo all’epoca dei fatti aveva solo tredici anni e frequentava le scuole medie inferiori. Dopo essere rimasta incinta l’insegnante ha portato avanti la gravidanza e partorito.
Telecamere nelle scuole
L’iter per l’approvazione della legge sulla installazione delle telecamere negli asili nido e nelle scuole di infanzia si concluderà a giugno. Ma l’obiettivo è quello di estendere il progetto anche agli altri gradi di scuola. Un argomento trattato più volte dal Ministro dell’Interno Mattero Salvini a tutela delle fasce deboli come bambini, anziani e disabili ed insegnahti, più volte presi di mira da bulli e familiari di essi.
Iter avviato
Un iter avviato e che a giorni dovrebbe terminare il suo corso. Provvederemo ad “installare le telecamere negli asili nido, nelle materne e nelle case di riposo per proteggere bimbi, anziani e disabili – ha più volte sottolineato Salvini – Stiamo riflettendo sulla possibilità di consentire l’installazione delle telecamere anche nelle scuole di grado superiore per tutelare i professori dagli adolescenti un po’ particolari e dai loro genitori. C’è arrivata qualche richiesta in questo senso dagli stessi professori”.