ROMA – E’ una città giapponese famosa per gli antichi templi, ma l’atmosfera sembra quella di Bruxelles. A Fukuoka, dove si tiene il G20 finanziario, il ministro dell’Economia Giovanni Tria deve affrontare parecchi dossier, in primis la procedura d’infrazione che la Commissione Ue ritiene “giustificata” per l’Italia, e potrebbe scattare nelle prossime settimane. Inevitabile, quindi, un incontro a margine del G20 con il commissario agli Affari europei Pierre Moscovici. Il quale, peraltro, continua a mostrarsi aperto e dialogante.
La commissione prevede che il rapporto Deficit/Pil salga al 2,5% quest’anno e al 3,5% il prossimo, mentre Tria ritiene che si resterà sotto il 3% (al 2,2-2,1%) nel 2019 scendendo al 2% l’anno prossimo. Il ministro si dice “sicuro che troveremo una soluzione, perché il governo italiano è solito rispettare le regole di bilancio dell’Ue”. Anche il commissario europeo ostenta fiducia nel dialogo: “Ho avvertito veramente che il ministro Tria è conscio di quello che deve fare”.
Convincere Bruxelles, per il professore di Tor Vergata, non sarà comunque semplice
Tria ci tiene ad allontanare ogni ipotesi di minibot e liquida la questione come uno scambio di opinioni, non certo un punto dell’agenda di governo. Via XX settembre, ribadisce la sua posizione, rafforzata dallo stesso premier Giuseppe Conte che ha espresso critiche “da giurista” ai minibot. Ciononostante, il presidente della Commissione Finanze della Camera, Claudio Borghi (Lega), non indietreggia. Anzi, su Twitter pubblica un fac-simile del minibot da 100 euro come l’ha immaginato: assomiglia proprio ad una banconota, verde, con l’effigie di Enrico Mattei.
Le opposizioni hanno quindi buon gioco a sostenere che Palazzo Chigi e ministero dell’Economia stiano solo cercando di arginare un fiume che prima o poi esonderà. Da Bologna, l’ex premier Romano Prodi ricorda che si sta avvicinando la legge di Bilancio, definita “la sintesi di tutto”. Noi italiani “arriviamo a quella curva senza fiato e senza benzina nel motore – sostiene Prodi -, la situazione è al di là di ogni immaginazione, perché il debito cresce sempre di più”.
Sulla linea rassicurante e dialogante Tria-Conte, invece, si schiera apertamente il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che in tv ricorda che sui minibot “ha già parlato il presidente della Bce, il ministero dell’Economia”, fermando sul nascedere ogni discussione.
Sul dialogo Roma-Bruxelles, il capo della diplomazia italiana studia con attenzione il calendario
C’è la possibilità di una procedura che si aprirà già in estate, certo, ma i leader europei potrebbero impiegarci anche più tempo. Fondamentale, per la Farnesina, sarebbe approfittare dell’eventuale tempo aggiuntivo, che si potrebbe forse dilatare fino all’insediamento della nuova Commissione a novembre. Anche per questo è necessario mantenere aperto il canale del dialogo.
Ma chi saranno i nuovi ‘tecnocrati’ di Bruxelles, che potrebbero ereditare il dossier della procedura contro Roma? Sulla possibilità che sia lui stesso ad essere nominato commissario europeo, Moavero glissa: “Faccio ben volentieri il mestiere attuale”. L’ipotesi, però, piacerebbe a molti a Bruxelles. E forse anche al Quirinale. (LaPresse)