Legge di bilancio, Di Maio punta sul salario minimo: “L’obiettivo non è andare contro l’Ue”

Il vicepremier ha parlato della prossima legge di bilancio. Non ci saranno manovre restrittive ma si punterà ad un miglioramento delle condizioni degli italiani

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Luigi Di Maio

ROMA – Nessuna manovra restrittiva e lavoro costante per il salario minimo. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Mario parlando del prossimo impegno importante del governo, vale a dire la nuova legge di bilancio. L’Unione Europea, intanto, ha attivato una procedura di infrazione.

Le parole del vicepremier Luigi Di Maio

“L’obiettivo – ha proseguito – non è andare contro l’Ue ma abbassare le tasse e migliorare la condizione degli italiani. Ecco perché servono dialogo ma anche posizioni ferme”. Di Maio ha poi ribadito il pieno sostegno al premier Conte ed ha parlato del rapporto con Matteo Salvini: “L’incontro – ha dichiarato – è andato bene: c’è tregua se si lavora per gli interessi degli italiani. Se si tutelano gli interessi italiani andiamo avanti”.

Sul tema dei mini-bot il vicepremier è stato molto chiaro: “L’obiettivo è ripagare le aziende che hanno crediti con la pubblica amministrazione – ha detto – bisogna pagare i soldi che devono avere le aziende dallo Srato e che non stanno avendo”. Una digressione anche sul Movimento 5 Stelle, che negli ultimi tempi è parso più diviso che mai. Di Maio ha dimostrato di avere le idee chiare e ha parlato della necessità di dotare il movimento di una struttura organizzativa diversa. Senza questa, infatti, sarà difficile andare avanti e non ha senso, ha detto, “prendersela sempre con me qualunque cosa succeda. Io sono sempre disponibile a prendermi tutte le responsabilità però adesso anche basta”.

Idee chiare sul caos Whirlpool

Non poteva mancare la chiosa sulla situazione Whirlpool che secondo il vicepremier non ha mantenuto i patti. Ecco perché oggi Di Maio firmerà una direttiva ministeriale che revoca tutti gli incentivi: “Hanno avuto – ha concluso – circa 50 milioni di euro dal 2014 a oggi. Dobbiamo farci rispettare: se prendi i soldi dallo Stato non è che poi te ne vai e chiudi gli stabilimenti tenendo un atteggiamento contrario ai patti”.

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