NAPOLI (Tommaso Barra) – Tornare a parlare di calcio, dopo la sconvolgente morte di Davide Astori, non è la cosa più semplice del mondo. Ma il ‘protocollo’ impone di guardare avanti. Al prossimo turno di campionato, per il Napoli, che è tornato a lavorare dopo la batosta casalinga subita contro la Roma. Le ore immediatamente successive alla sconfitta – giunta dopo una serie incredibile di 10 vittorie consecutive – sono state un trionfo di critiche, pessimismo e disperazione. Non solo in città, umorale come nessun’altra, avvezza all’esaltazione quanto alla depressione a seconda dell’andamento della squadra. Ma anche all’esterno. Tutti, o quasi, si sono trovati concordi nel fare il funerale al Napoli. Vero è che la Juventus ha una partita da recuperare e vincendo scavalcherebbe gli azzurri, portandosi a +2. Vero è, altrettanto, che il calendario dei ragazzi di Maurizio Sarri – fino allo scontro diretto del 22 aprile – è più complicato, perché sbilanciato dalla doppia trasferta milanese. Tutte condizioni che, nel giro di poche ore, hanno spostato radicalmente i giudizi dalle parti di Torino. La missione che attende Insigne e compagni è quella di dare un segnale di forza. Dimostrare che il ko contro la Roma sia stato un incidente di percorso anche fisiologico, dopo mesi passati a strapazzare qualsiasi avversario. A San Siro, contro l’Inter, il Napoli può tornare a dettare legge e, soprattutto, a dimostrare di poterlo fare. La lotta scudetto è tutt’altro che conclusa.