Reggio Emilia, illeciti affidamenti dei minori: 20 misure cautelari, anche un sindaco

Agli arresti un sindaco e assistenti sociali e psicoterapeuti di una nota Onlus di Torino

Foto Carlo Lannutti / LaPresse

MILANO – Reggio Emilia, illeciti affidamenti dei minori: 20 misure cautelari, anche un sindaco. Agli arresti un sindaco e assistenti sociali e psicoterapeuti di una nota Onlus di Torino. Una ventina di misure cautelari eseguite dai carabinieri di Reggio Emilia, fra cui il sindaco di Bibbiano (Re).

E’ l’esito di una indagine da cui sono emerse false relazioni e disegni artefatti per allontanare bambini dalle famiglie. E collocarli in affido retribuito anche ad amici e conoscenti. Per poi sottoporli ad un programma psicoterapeutico per un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro.

Operazione ‘Angeli e Demoni’

I Carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia, sotto il costante coordinamento della Procura Reggiana – Pubblico Ministero Valentina Salvi – in queste ore stanno dando corso all’operazione “Angeli e Demoni”. Con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di politici, medici, assistenti sociali e liberi professionisti. Che, da diversi anni, avevano messo in piedi un illecito e redditizio sistema di ‘gestione minori’. Il cui radicamento sull’intero territorio nazionale è tuttora in fase di sviluppo investigativo.

“Quello che insomma è spacciato per un modello istituzionale da emulare sul tema della tutela dei minori abusati altro non era che un illecito business ai danni di decine e decine di minori sottratti alle rispettive famiglie. I destinatari della misura cautelare sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio. Ma anche maltrattamenti su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso.

Ore e ore di intensi lavaggi del cervello intercettati dai carabinieri reggiani durante le sedute di psicoterapia effettuate sui minori, anche di tenera età. Dopo che gli stessi erano stati allontanati dalle rispettive famiglie attraverso le più ingannevoli e disparate attività. Tra le quali: relazioni mendaci, disegni dei bambini artefatti attraverso la mirata “aggiunta” di connotazioni sessuali, terapeuti travestiti da personaggi “cattivi” delle fiabe messi in scena ai minori in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male, falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati con gli elettrodi di quella che veniva spacciata ai bambini come “macchinetta dei ricordi”, spiegano gli investigatori.

Il tutto durante i lunghi anni nei quali i Servizi Sociali omettevano di consegnare ai bambini lettere e regali dati dai genitori naturali che i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato in un magazzino dove erano accatastati, come evidenziano gli investigatori.

(LaPresse)

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