La mossa disperata di Di Maio per recuperare consensi: ‘colpire’ i Benetton. Ma i 5 Stelle cacciano chi gli ricorda l’anima ‘movimentista’

Il problema è che il governo sulla questione Autostrade è bloccato: non è riuscito a strappare le concessioni ad Atlantia. L'ennesima promessa non mantenuta

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Luigi Di Maio

E’ la mossa disperata per recuperare voti, per cercare di avere un ruolo nel governo, dominato dalla Lega. Luigi Di Maio alza la voce con i Benetton, rispolverando l’animo grillino della prima ora.

Lo ha fatto ieri nel giorno della demolizione del ponte Morandi: “E’ stata una pagina tristissima della nostra storia e grazie all’abbattimento ora possiamo costruire. Ma soprattutto dobbiamo fare giustizia. Quelle persone – ha dichiarato il vicepremier – che sono morte sono morte perché qualcuno non ha fatto manutenzione per questo ponte. E quel qualcuno sono Autostrade per l’Italia della famiglia Benetton, inutile che si dica Atlantia per non capire di chi stiamo parlando. Sono la famiglia Benetton”.

Il problema è che il governo sulla questione Autostrade è bloccato: non è riuscito a strappare le concessioni ad Atlantia. L’ennesima promessa non mantenuta.

Se da un lato provano ad indossare i panni di un tempo, dall’altro continuano ad espellere chi continua a seguire quella linea realmente, come è successo con Paola Nugnes, accusata di essere dissidente e quindi espulsa dal Movimento.

Ad alimentare la confusione ci ha pensato Roberto Fico: il presidente della Camera, nonostante la decisione del Movimento di espellere la senatrice, ha preso le sue parti: “Restare sempre del Movimento”.

Il risultato è un atteggiamento grottesco: i grillini si sono trasformati in una creatura che non riesce a seguire una linea ben precisa, confusa, pacchiana e allo sbando. Con una mano cercano di colpire i Benetton, con l’altra puniscono chi mette in discussione

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