Nomine Ue, Italia decisiva per l’approvazione dello schema di Tusk

Per il ruolo dell'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune salgono le quotazioni dell'attuale direttore esecutivo della Banca mondiale, Kristalina Georgieva

Foto John Thys / AFP

BRUXELLES – La posizione del governo italiano sarà determinante per l’approvazione dello schema di Donald Tusk sulle nomine. Per ottenere l’investitura il nuovo presidente della Commissione europea ha bisogno dell’appoggio di almeno 21 stati su 28, in rappresentanza del 65% della popolazione. Se la Gran Bretagna si astenesse e l’Italia e i paesi del gruppo di Visegrad – Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Ungheria – votassero contro ,come ha annunciato ieri il portavoce del governo ungherese Kovacs via Twitter, non sarebbe soddisfatto il secondo criterio relativo alla popolazione e quindi la proposta di Tusk potrebbe essere respinta.

Nomine Ue, fondamentale il ruolo dell’Italia

Alla riunione con i presidenti dei gruppi politici, il presidente del Consiglio Tusk non ha fatto nomi in particolare, ma, secondo indiscrezioni emerse a margine dell’incontro, il socialista olandese Frans Timmermans è in pole position per la presidenza della Commissione europea, l’attuale primo ministro del Belgio Charles Michel, liberale, otterrebbe la presidenza del Consiglio europeo, mentre la presidenza del Parlamento europeo andrebbe al popolare tedesco Manfred Weber.

I possibili scenari ai vertici dell’Ue

Per il ruolo dell’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune salgono le quotazioni dell’attuale direttore esecutivo della Banca mondiale, Kristalina Georgieva. La bulgara, già vice-presidente della Commissione europea dal 2014 al 2016, appartiene come Weber alla famiglia dei popolari. Per la presidenza della Bce, secondo indiscrezioni, il favorito è il francese Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia.

(LaPresse)

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