TRIESTE– Servono “più uomini e più mezzi per sigillare il confine con la Slovenia e fermare definitivamente l’ingresso dei clandestini” ma per il momento niente sospensione del trattato di Schengen o muri al confine per fermare chi voglia raggiungere l’Italia illegalmente. Soluzioni che costituiscono “l’ultima ipotesi” se i maggiori controlli non dovessero bastare. É questo il messaggio che il vicepremier e il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha lanciato nel corso della sua visita istituzionale a Trieste per la sottoscrizione di un accordo – al quale ha presenziato anche il ministro degli Esteri magiaro Peter Szijjarto- da parte di una società governativa ungherese per la valorizzazione dell’area del porto nuovo.
Ad accogliere Salvini in Piazza Unità c’erano alcuni sostenitori e simpatizzanti della Lega, con i quali il titolare del Viminale ha fatto i consueti selfie e si è fermato a chiacchierare. Non sono mancati, però, fischi e contestazioni da parte di un gruppo di antagonisti vicini alla rete ‘Trieste Antifascista, antirazzista, antisessista’, che in serata hanno manifestato in piazza Borsa contro le politiche del governo gialloverde in tema di immigrazione.
Nel corso della giornata, Salvini ha anche partecipato alla firma in prefettura di due protocolli sul tema dei rimpatri e sulla legalità degli appalti e lavori pubblici negli scali di Trieste e Monfalcone. Dopo aver ridotto “dell’85% l’immigrazione clandestina via mare” – anche grazie alla chiusura dei porti alle navi delle Ong, come la Sea Watch, nave Alex della Ong Mediterranea e nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye, per le quali è stato firmato divieto di ingresso in acque territoriali italiane – adesso per Salvini la priorità è quella di evitare che la rotta balcanica diventi la via d’accesso prioritaria per chi punta a arrivare in Italia illegalmente.
Per presidiare il confine con la Slovenia, il titolare del Viminale ha garantito che a Trieste arriveranno “40 uomini delle forze dell’ordine in più, tra polizia di Stato, polizia di frontiera e operazione Strade Sicure” che avranno il compito di far fronte “all’emergenza estiva”. Risorse a cui si aggiungeranno altri 37 agenti di polizia entro aprile 2020, oltre ai 12 già destinati in città, per un totale di 49 unità stabili”.
Alle forze dell’ordine italiane, dal 1 luglio si sono affiancate anche “le polizie croate e slovene e bosniache” per fare pattugliamenti congiunti. “Gli ingressi riscontrati in questa settimana sono tra i 20-30. Stamattina sono stati rintracciati 16 migranti calndestini e stiamo facendo tutte le procedure per riammetterli in Slovenia”, ha spiegato Salvini sottolineando però che quelle di sospendere il trattato di Schengen o di costruire barriere lungo il confine sono “le ultime ipotesi” da considerare solo nel caso una maggiore presenza di uomini delle forze dell’ordine non porti i risultati sperati. “Valuteremo tra qualche settimana se il pattugliamento ai confini sarà sufficiente”, rassicura il ministro dell’Interno.
Tra le ipotesi per frenare l’ingresso illegale in Italia via terra, anche quella, delineata con i suoi omologhi Croato e Sloveno, di controlli congiunti “fatti sia in territorio sloveno e in territorio croato” dalla polizia italiana in collaborazione con quelle dei due Paesi.
I dettagli verranno definiti nel corso di “incontri bilaterali sia con il collega sloveno che con il collega croato il 18 a luglio a Helsinki”, a margine della riunione dei ministri della Giustizia e Affari interni Ue; ma per il vicepremier cruciale è avere una collaborazione da parte dell’Unione Europea e di Frontex, “più concreta, più efficiente, più’ visibile”. (LaPresse)