MILANO – “Lo scenario rispetto a un anno fa è significativamente diverso. Di fronte alla realtà dei fatti sono sfumati i dubbi che si erano diffusi sulla coerenza delle politiche del governo per il rispetto delle norme europee e di mantenere l’Italia nel ruolo che gli compete in Europa”. Lo ha detto intervenendo all’assemblea dell’Abi il ministro dell’Economia Giovanni Tria.
L’andamento dell’economia italiana è soddisfacente
Considerando il contesto di rallentamento internazionale “riteniamo che l’andamento dell’economia italiana da inizio anno sia stato soddisfacente, perché ha dato segni di stabilizzazione”. Così il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, intervenendo all’assemblea dell’Abi in Piazza Affari, a Milano. Sottolineando che “restano valide” la stime di crescita del Def, e in particolare l’incremento dello 0,2% del Pil attesa per il 2019, “per quanto permangano rischi al ribasso, connessi all’andamento dei principali partner europei che potrebbero riverberarsi anche nel 2020”. Quando il governo vede un Pil in aumento dello 0,8%.
Il sistema bancario è più solido e credibile
Il sistema bancario italiano “è sulla buona strada” dopo la diminuzione “senza precedenti” dei crediti deteriorati e il rafforzamento patrimoniale seguito. E ora è “più solido ed efficiente”. “Il settore bancario italiano – prosegue Tria – rappresenta un’infrastruttura portante del sistema finanziario del Paese e un elemento essenziale per lo sviluppo dell’economia reale, le riforme del settore begli ultimi anni hanno contribuito al superamento della crisi finanziaria restituendo all’Italia un settore bancario più solido ed efficiente. Siamo quindi sulla buona strada, lo dimostrano la diminuzione dei crediti deteriorati e il miglioramento della redditività”.
I prossimi obiettivi da raggiungere
Secondo il ministro “occorre mantenere la rotta della strategia applicata sinora, che se perseguita con convinzione supporterà la crescita delle aziende e sosterrà il benessere delle famiglie. Contribuendo al miglioramento delle condizioni economiche e sociali dell’Italia”.
(AWE/LaPresse)