MILANO – Ultime ore per la presentazione delle offerte vincolanti per Alitalia. Entro lunedì, ma potrebbe esserci anche un anticipo, dovranno arrivare sul tavolo le proposte dei possibili soci interessati alla cordata. Fonti del Mise hanno ribadito anche oggi che “ci si aspetta la chiusura del consorzio entro il 15 e che la scadenza, come ribadito dal Ministro Di Maio, non può essere prorogata”.
La possibilità
Un timing che dovrà servire a valutare le effettive intenzioni di Atlantia, dopo che ieri il Cda ha dato mandato all’amministratore delegato Giovanni Castellucci di valutare l’impatto del piano industriale della compagnia aerea. E sul possibile ingresso di Atlantia si sono spesi sia il ministro dell’Economia Tria che il viceministro Matteo Salvini. Il primo in un’intervista ha assicurato “che Atlantia è un partner forte. E una sua partecipazione sarebbe auspicabile” aggiungendo che “la questione del ponte di Genova e delle concessioni va affrontata su un piano strettamente giuridico, da tenere separato”. Positiva la valutazione anche di Salvini. “Atlantia è un partner industriale serio che fattura miliardi, coinvolto nel caso di Genova e chi sbaglia paga fino in fondo. Tuttavia avere degli aerei che portano in Italia imprenditori e turisti è fondamentale e non si può dire no a prescindere a nessuno. Ci sono in ballo 11mila posti di lavoro, sul lavoro non si scherza”.
L’intervento
Non fa nomi ma si concentra sul piano industriale dell’azienda il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. “Ad Alitalia occorre un piano industriale, che può essere una grande opportunità per il Paese, sia nell’attrattività per i turisti, sia nella capacità competitiva nell’inviare merci nel mondo”. Punta invece su una nazionalizzazione il presidente della commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi. “Atlantia? Io sarei per nazionalizzare tutto e non ci sarebbero problemi per la ricerca dei partner. So che le regole sono invece per cercare di avere quanto più privato possibile, anche se non mi pare che le privatizzazioni in Italia abbiano dato esiti fondamentali in passato. Non credo che lo Stato abbia guadagnato tantissimo, ad esempio con le autostrade, e da tutto quello che è stato messo sul mercato. Lo Stato ha perso soldi e profitti. A me comunque interessa il risultato”.
Chi non ci sta
Sul piede di guerra invece i sindacati che chiedono di vedere concretamente il nuovo assetto della compagnia cui chiederanno di aprire al più presto un confronto sulle prospettive non solo occupazionali di Alitalia.
LaPresse