TORINO – Tanto tuonò che piovve. E così la sindaca di Torino, Chiara Appendino silura il suo vice Guido Montanari. La notizia è stata postata sui social dalla stessa sindaca che ha poi aggiunto le motivazioni del provvedimento a sua detta tutt’altro che facile: “La decisione – ha scritto – segue le frasi pronunciate sul Salone dell’Auto che non hanno visto smentita. Una scelta non facile dal punto di vista umano, ma che ho ritenuto necessaria nell’interesse della città e della sua immagine”.
La frase incriminata
“La grandine lo portasse via” aveva dichiarato il vicesindaco Guido Montanari senza poi cha alla sua esternazione sul Salone dell’Auto seguisse una doverosa smentita
Dallo scontro si evince apertamente l’ostilità di Montanari affinché la manifestazione si svolgesse al Parco del Valentino, facendola così dirottare a Milano
I ringraziamenti dopo il benservito
“Al prof. Guido Montanari – ha aggiunto Appendino – va il ringraziamento per il lavoro svolto in questi tre anni. Nel pomeriggio verrà data alla giunta dalla stessa sindaco la notizia della sua decisione
Le difese dei 5S alla sindaca
E a sostegno della Appendino accorre Luigi Di Maio in uno scontro con il vicesindaco dal sapore meramente politico.
E così, il Salone dell’Auto si trasferisce nel capoluogo lombardo dove già nel lontano 1902 era approdata per poi ritornare a Torino fino al 1937 con un abreve parentesi nella capilate nel 1929
Milano capitale
A sentire le parole del presidente della manifestazione, Andrea Levy, si capisce come, parlando di “vocazione innovativa, evento internazionale e spettacolare inaugurazione dinamica”, faccia espresso riferimento alla città meneghina, fresca di Expo e dell’assegnazione, assieme a Cortina delle Olimpiadi invernali . Alla Appendino Levy riconosce perà di “avere collaborato in questi 5 anni alla creazione di un evento di grande successo, capace di accendere sulla città i riflettori internazionali”.
LaPresse