ROMA – Non c’è stato e non ci sarà alcun baratto tra il ‘salvataggio’ di Alitalia da parte di Atlantia e la possibile revoca delle concessioni autostradali alla holding dei Benetton. A ripeterlo, davanti alla Camera dei deputati, è il ministro dei Trasporti Danillo Toninelli, sollecitato durante il question time mentre emerge il 15 settembre come data cruciale entro la quale dovrà essere messo nero su bianco il piano i\ndustriale e la relativa offerta vincolante per il rilancio.
Toninelli ha scandito, ancora una volta, che dal M5S “non abbiamo cambiato linea su Alitalia”, anche perché “il percorso amministrativo che potrà portare anche alla revoca della convenzione ad Autostrade, i cui presupposti ricorrono chiaramente nella relazione giuridica acquisita dal Mit, non confligge con l’intervento in Alitalia di Atlantia”.
Le parole del ministro arrivano a due giorni dalla decisione di Fs, che guiderà il consorzio per il rilancio di Alitalia, di avvalersi della società finita sotto una pioggia di critiche per il disastro del Ponte Morandi di un anno fa. La holding dovrebbe entrare con il 35%, che sarebbe una quota uguale a quella di Ferrovie. In ruolo ancillare, invece, ci saranno il ministero dell’Economia e la compagnia americana Delta, ciascuno con il 15%.
Toninelli, risponendo alle interrogazioni, dice che “comincia ora un attento lavoro che avrà ad oggetto, anzitutto, il piano industriale della nuova realtà societaria, che valuteremo al termine della sua elaborazione, e che vedrà il necessario coinvolgimento dei nuovi partner e la necessaria partecipazione delle parti sindacali”.
Il piano industriale, che Fs dovrà elaborare entro il 15 settembre, avrà un doppio obiettivo illustrato da Toninelli: il rilancio nel medio-lungo termine e un ampia tutela possibile dei livelli occupazionali. Quest’ultimo punto è ovviamente molto importante per i sindacati, preoccupati dal fatto che non è esclusa una riduzione del personale con lo smantellamento di alcuni uffici (a rischio ci sono le vendite).
Andrà poi capito come si svilupperà il complesso gioco a incastro con i diversi partner: Fs potrebbe spingere per ridurre i voli già coperti dall’alta velocità ferroviaria; Atlantia, che già controlla gli scali di Ciampino e Fiumicino, vorrà valorizzarli ulteriormente; Delta, infine, spingerà verso le rotte nella sua orbita, all’interno dell’alleanza con Air France e Klm.