Il sindaco di Napoli sarà il candidato governatore
NAPOLI – Un Movimento in declino e un aspirante leader senza partito alle spalle si uniscono per tentare la scalata al successo. Sembra l’incipit di una barzelletta, ma è quanto sta realmente accadendo in Campania con i Cinque Stelle e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris con il suo movimento De Ma. Unire le forze in vista delle elezioni regionali del 2020 e dar vita ad un laboratorio politico che possa travalicare i confini della Campania è l’obiettivo di quelli che ormai sono “personaggi in cerca d’autore”.
Roberto Fico ‘pontiere’
L’accordo, che vede come regista il presidente della Camera Roberto Fico sembra cosa fatta, dal momento che proprio il pentastellato ha portato la trattativa in discussione ai tavoli romani. Un primo passo per ottenere il via libera del capo politico Luigi Di Maio inizialmente scettico sulla figura del primo cittadino e sull’utilità di sposare una battaglia comune. Il prossimo passo sarà quello di riuscire a garantire a de Magistris la candidatura a governatore. Una strategia suicida per molti che trova giustificazione e conferma in diversi elementi.
Innanzitutto il Movimento 5 Stelle sui territori e nelle competizioni regionali non è mai riuscito ad ottenere risultati entusiasmanti, mentre de Magistris, pur non avendo un partito alle spalle, è riuscito a conquistare per due volte consecutive la poltrona più importante di palazzo Santa Lucia. Non è un caso che proprio Di Maio si stia facendo promotore di un cambiamento strutturale e sostanziale del Movimento aprendo ad alleanze con le civiche. In secondo luogo i pentastellati risentono del forte calo nei consensi dovuto alle scelte fatte al governo con la Lega di Matteo Salvini che hanno minato i princìpi cardine del Movimento al punto di renderlo irriconoscibile ai più. Inoltre, laddove i 5 Stelle sostenessero il sindaco, in caso di sconfitta saprebbero a chi dare la colpa, servendosi del consueto modo propagandistico di fare politica per tirare a campare.
Regionali, archiviata l’ipotesi Costa
Sostenere de Magistris e non l’attuale ministro per l’Ambiente Sergio Costa, come inizialmente si vociferava, può risultare una strategia valida, considerato che l’esponente del governo, al momento, non è ancora riuscito ad ottenere le simpatie di gran parte dei campani, soprattutto dei cittadini che vivono in prossimità della cosiddetta Terra dei Fuochi, tra Napoli e Caserta, poiché le misure messe in campo si sono rivelate “fuochi fatui” inutili per sconfiggere il problema. In Campania esiste uno zoccolo duro pentastellato che, unito al popolo degli “arancioni” demagistriani, potrebbe scompaginare gli equilibri classici e riuscire a far passare l’idea di “novità” a cui i cittadini spesso si appassionano, concedendo la propria fiducia. Nei fatti, di nuovo non ci sarebbe niente, ma a volte riverniciare le pareti serve a far sembrare la casa più pulita. La comunanza di temi, almeno alcuni, tra grillini e DeMa dovrebbe favorire la creazione di un programma unitario. Il piccolo problema da risolvere sarebbe quello di spiegare a Valeria Ciarambino, consigliere regionale dal carattere esplosivo, che nonostante le battaglie portate avanti in questi cinque anni al Centro direzionale, i vertici pentastellati potrebbero preferirle de Magistris, che fino a oggi è stato un “nemico”.