MILANO – I tempi per il salvataggio di Banca Carige stringono. La vigilanza della Bce si attende sul suo tavolo un piano già il 25 luglio, ma serve ancora mettere a punto gli ultimi dettagli. Soprattutto, serve che tutti gli attori coinvolti deliberino di andare avanti. Secondo le indiscrezioni, per rafforzare il patrimonio dell’istituto ligure saranno iniettati 900 milioni di euro. Di questi, 700 milioni arriverebbero da un aumento di capitale e ulteriori 200 milioni da un bond subordinato Tier 2. Il Fondo interbancario di tutela dei depositi ha intanto convocato per domani il comitato di gestione a Roma.
La riunione del comitato Fitd
Fonti riferiscono che la riunione servirà a dare “un aggiornamento” della situazione. Secondo quanto si apprende, l’incontro si terrà nel pomeriggio nello stesso giorno in cui sono previste riunioni degli organi dello Schema volontario del Fitd – consiglio di gestione e assemblea -, che valuteranno la conversione del bond sottoscritto da circa 320 milioni di euro, emesso alla fine dello scorso anno dalla banca ligure. Il comitato di gestione ha tra i poteri quello di dare luce verde a un eventuale investimento del Fondo obbligatorio in Carige. Il Fondo, secondo indiscrezioni, dovrebbe intervenire su parte dell’aumento e intervenire sull’eventuale inoptato.
Il nodo salvataggio
Per chiudere il centro saranno però necessarie le deliberazioni dei partner del sistema bancario in questo salvataggio. In primo luogo, la trentina Cassa Centrale Banca che dovrebbe partecipare all’aumento con una fiche fino a 90 milioni di euro, salire al 9,9% di Carige e, infine, una volta ottenuta l’autorizzazione della Bce, salire ancora oltre il 10%. L’Adige.it ha riportato di voci di una possibile scalata successiva fino al 51% della ‘super banca’ delle Rurali. La Ccb, il cui cda si terrà mercoledì, avrebbe anche chiesto ai sindacati un incontro, ma sarebbe stata rimbalzati in attesa dell’impegno ufficiale. La banca trentina dovrebbe in ogni caso agire da partner industriale, in particolare sulla bancassurance.
La situazione economica di Carige
Poi ci sono in campo i soggetti di proprietà pubblica, Medio Credito Centrale (Inviatalia) e Credito Sportivo (Mef), che devono sottoscrivere il bond subordinato Tier 2. L’obbligazione sarebbe stata ideata per permettere di intervenire ai due gruppi che altrimenti non potrebbero investire in equity. Il 24 potrebbero essere formalizzati gli impegni di tutti i partecipanti al salvataggio di Carige.
Importante sarà anche capire se il Tesoro provvederà a ripulire i 3,3 miliardi di euro di crediti deteriorati di Carige attraverso l’intervento di Sga. Infine bisognerà vedere che faranno i soci, tra cui la famiglia Malacalza, visto che sarà necessario un passaggio assembleare. Se tutti i tasselli andranno al loro posto si potrebbe procedere a settembre con il rafforzamento patrimoniale della banca, commissariata dallo scorso gennaio.
(LaPresse/di Lorenzo Allegrini)