MILANO – Un piano draconiano con 10 mila tagli di posti e una riduzione di costi almeno del 10%. E’ quello su cui starebbe lavorando Unicredit in vista della presentazione di dicembre secondo quanto ricostruito da Bloomberg, che ha sentito fonti a conoscenza del dossier. Un piano ancora da mettere a punto nei dettagli, precisano però le fonti, e che quindi alla fine potrebbe avere un impatto meno severo. Con i numeri finali che potrebbero risultare più bassi, visto che le valutazioni finali sono ancora sotto esame.
Tagli del personale Unicredit
I tagli coinvolgeranno principalmente il personale in Italia, dove la compagnia ha il maggior numero di dipendenti. Ma anche altri paesi, hanno spiegato le fonti ascoltate da Bloomberg. Le indiscrezioni non vengono commentate da fonti del gruppo ma mandano su tutte le furie i sindacati di categoria.
La rabbia dei sindacati
Attacca il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni: “Se le indiscrezioni fossero confermate, saremmo pronti a fare a cazzotti e anche qualcos’altro. Vogliamo essere chiari con l’amministratore delegato, Jean Pierre Mustier”. E poi ha aggiunto: “Sarebbe una vergogna, siamo pronti alla mobilitazione. Manovre di questo tipo sono operazioni di sciacallaggio, tutte a danno del personale, di una banca che pretende di fare affari in Italia senza tener conto del contesto sociale del Paese”.
Il piano industriale
In assenza di commenti ufficiali, va segnalato che in una recente intervista il ceo di Unicredit ha tracciato le linee generali lungo le quali si snoderà il nuovo piano industriale. Spiegando che se Transform 2019 è stato un piano di ristrutturazione nell’ambito del quale Unicredit si è concentrato sulla pulizia dell’attivo, sul controllo dei costi e sul rafforzamento dei ratio di capitale. Nel nuovo piano, ha affermato, “l’efficienza arriverà soprattutto dall’ottimizzazione delle attività, semplificando i processi e la gamma prodotti grazie all’automatizzazione e alla digitalizzazione”.
La spending review delle banche
Se i tagli fossero confermati, fa notare Bloomberg, Unicredit si unirebbe ad altre grandi banche europee che stanno lavorando sui costi e riducendo il numero di posti di lavoro. In un contesto ormai prolungato di bassi tassi di interesse, che rendono più difficile per gli istituti di credito aumentare le entrate. Deutsche Bank ha in programma di tagliare 18.000 posizioni, mentre Société Générale ad aprile ha annunciato piani per ridurre 1.600 posti di lavoro a livello globale e uscire dalle attività ad alta intensità di capitale. A fine giornata il titolo Unicredit ha chiuso in arretramento dello 0,34% a 11,18 euro.
(LaPresse/di Paolo Tavella)