ROMA – “Siamo terzi rispetto a questa vicenda, perché quelle dell’intercettazione sono solo chiacchiere fatte da soggetti terzi rispetto a Siri, ma dall’incidente probatorio è emerso in modo inconfutabile che non solo non c’è stata alcuna dazione di denaro ma neanche nessuna offerta. Ovviamente se ci fosse stata sarebbe stata rifiutata dal senatore Siri”. Così Fabio Pinelli, difensore di Armando Siri, dopo l’incidente probatorio, a Roma, a Vito e Manlio Nicastri. “Sia Vito Nicastri sia suo figlio Manlio hanno detto che nessuna offerta è stata fatta a Siri. Manlio, e lo ha spiegato oggi in aula, ha inteso le parole di Arata come un’intenzione di cui lui si era solo ripromesso. L’offerta sarebbe stata fatta, eventualmente, dopo l’approvazione dell’emendamento. Emendamento che non è mai stato approvato”.
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Caso Siri, difensore: “Nessuna offerta di soldi, comunque l’avrebbe rifiutata”
"Siamo terzi rispetto a questa vicenda, perché quelle dell'intercettazione sono solo chiacchiere fatte da soggetti terzi rispetto a Siri, ma dall'incidente probatorio è emerso in modo inconfutabile che non solo non c'è stata alcuna dazione di denaro ma neanche nessuna offerta.