L’aut aut di Matteo Salvini (“Se il ministro dell’Economia del mio Governo dice che di taglio delle tasse non se ne parla, o il problema sono io o è lui. Cosa faccio una manovra economica all’acqua di rose? L’Italia ha bisogno di uno choc fiscale forte”) conferma la spaccatura sempre più profonda all’interno del Governo. Stavolta nel mirino del vicepremier è finito il ministro Giovanni Tria che, per quanto riguarda la Flat tax, pur confermando la necessità di intervenire per semplificare le aliquote, ha sottolineato la necessità di procedere per gradi, quindi inizialmente piccoli cambiamenti per poi ridurre la pressione fiscale sul ceto medio progressivamente.
Salvini all’attacco
Una veduta che non è piaciuta a Salvini. Quest’ultimo, come già capitato di recente con il premier Conte, non le ha mandate a dire. Ha subito evidenziato la necessità di intervenire in tempi rapidi, contestando in maniera diretta Tria e mettendo il ministro dell’Economia nella lista dei ‘cattivi‘, quasi a sfidarlo e invitandolo a togliere il disturbo.
I bollenti spiriti di Lega e M5S
Ormai non passa giorno che nel Governo non si registrino tensioni tra le due anime. Attacchi più o meno diretti e litigiosità ai massimi livelli. Ormai anche Conte è travolto dallo scontro tra Salvini e Di Maio e più passano i giorni più sembra avvicinarsi il momento della rottura definitiva. Questo anche se le due anime del Governo non vogliono determinare la fine della legislatura ma con i due vicepremier che rivendicano il proprio potere elettorale (Salvini nelle ultime elezioni regionali ed europee e Di Maio nelle Politiche del 4 marzo dello scorso anno con i conseguenti numeri in Parlamento). Chissà che il mese di agosto ormai alle porte, con le vacanze dietro l’angolo, non possa regalare ai leader di Lega e M5S un bel bagno che calmi i loro bollenti spiriti.