Roma, 9 mar. (LaPresse) – “Non essendoci una maggioranza, le presidenze non potranno appartenere entrambe allo schieramento dei vincitori. Verosimilmente, una andrà alla componente più orientata a sostenere, esplicitamente o implicitamente, programma e governo di centrodestra. Penso soprattutto al Pd”. Così in un’intervista al Corriere della Sera Renato Brunetta di FI. “Tra le parole e i fatti c’è la politica. Stiamo cercando di capire se il Pd sarà pronto a darci una qualche forma di appoggio. Esistono tante formule: astensione, appoggio esterno, non sfiducia – insiste – Comunque, gli esiti dell’elezione della seconda e della terza carica dello Stato formeranno la base politica e istituzionale per l’avvio delle consultazioni. E lì entrerà in gioco il presidente della Repubblica”.
“Abbiamo convenuto prima del voto che il partito della coalizione con più consensi avrebbe espresso il nome, e ora spetta alla Lega – aggiunge Brunetta – Il candidato è Salvini; ma potrebbe anche essere qualcuno che lui indicherà, sempre dentro un metodo di consenso”. Delle delegazioni per il Quirinale “Non ne abbiamo ancora parlato. Ma intendiamo dare rappresentazione di unità sia formale che sostanziale”. Sul dialogo con i M5s “per la loro natura e per le cose che hanno detto non solo negli ultimi giorni, si sono autoesclusi. Credono di essere il centro del mondo, ma non lo sono: non hanno la maggioranza assoluta e hanno pochissimo potere di coalizione”