MILANO – Ci voleva il decreto Sicurezza bis per vedere le anime del Pd remare tutte nella stessa direzione. La truppa si è compattata sul no secco e indignato al testo del ministro Matteo Salvini, così il segretario Nicola Zingaretti prova a tenere viva la fiammella invocando la piazza. Che non sarà immediata, ma avrà un percorso di preparazione sui territori. “Costruiamo mobilitazioni in tutto il Paese fino ad arrivare a una grande manifestazione nazionale”.
Il leader dem promette un “autunno caldo” al governo, perché a suo modo di vedere Lega e Movimento 5 Stelle “stanno distruggendo l’Italia e l’Italia non può permetterlo”.
Il presidente della Regione Lazio osserva che “i due partiti di maggioranza continuano a raccontare frottole agli italiani con l’unico obiettivo del consenso”. Ma “a settembre i conti devono tornare” e senza sviluppo le scelte non sono moltissime: “Tagli ai servizi o condoni, deficit o nulla”.
Zingaretti punta il dito soprattutto contro la Lega, e Matteo Salvini, definendolo “dominus assoluto e padrone di una maggioranza garantita soprattutto dai parlamentari a Cinquestelle”. Per il segretario del Partito democratico “siamo alla paralisi, all’invocazione emotiva del ‘capo’ che ti protegge mentre ti sta portando nel baratro”.
A scendere in piazza contro il governo si è già detto disponibile un pezzo di Pd, che in realtà da qualche mese invocava un ritorno alla protesta. “L’indegno spettacolo che siamo costretti a sopportare ogni giorno, con i due vice premier impegnati in una continua escalation di minacce e insulti, salvo poi tenersi stretta la poltrona, merita una risposta di grande mobilitazione”, spiega infatti la vicesegretaria dei democratici, Paola De Micheli. Senza tralasciare “il percorso della Costituente delle Idee. Ci pensiamo noi agli italiani, mentre Lega e M5S perdono tempo e governano contro il Paese”.
Sull’iniziativa proposta da Zingaretti non arrivano adesioni
L’ex premier se la prende con il governo che ha intenzione di superare gli 80 euro decisi quando era lui a guidare Palazzo Chigi: “Salvini, finito il tour in spiaggia, deve fare cassa – dice il senatore del Pd -. Mi dispiace perché era una misura giusta, che ha aiutato tante famiglie, ma soprattutto perché a rimetterci sono sempre i soliti”. Chissà se questo passaggio lo convincerà ad aderire alla mobilitazione di massa promossa da Zingaretti. Sarebbe una notizia, per casa Pd. (LaPresse)