Ore concitate per il M5S che si spacca al proprio interno in due tifoserie, c’è chi spinge per chiudere l’accordo con il Pd e chi, invece, vorrebbe dare una seconda possibilità alla Lega. Mettere pace non sarà facile per il capo politico Luigi Di Maio che, per ora, non sbatte la porta in faccia a nessuno, neanche a colui che definisce ‘il traditore’, ossia il leader leghista Matteo Salvini. A sparigliare le carte è il dimissionario premier Giuseppe Conte che chiarisce: “L’esperienza con la Lega va archiviata”.
Sui social impazza la polemica
Ad alimentarla sono i pentastellati Gianluigi Paragone, Alessandro Di Battista e Massimo Bugani. “Il Pd vuole fare un Governo per via della paura e non con il coraggio – attacca quest’ultimo sui social –. Lo vuole fare per paura che Salvini governi da solo, lo vuole fare per paura di andare tutti a casa, lo vuole fare per paura di pentirsi di non averlo fatto” ma “quelli che si mettono insieme solo per la paura di stare da soli, di solito si lasciano presto oppure vivono infelici”.
Le voci opposte
A rispondergli sono i pentastellati Giuseppe Brescia e Guia Termini. “Volete sapere come abbiamo perso 6 milioni di voti? – polemizza Termini – Quando abbiamo imbarcato camaleonti che a poco a poco hanno rivelato il loro vero colore. Anche se su certi, il colore era scritto sul loro curriculum”. Sulla stessa linea Brescia: “I vari Bugani, Paragone potrebbero fare silenzio e rispettare il lavoro che sta facendo Di Maio in questa fase così delicata. Il mandato dell’assemblea è chiaro, rassegnatevi”.
Conte alza il tiro
Ci pensa il ‘professore’ a togiere dall’imbarazzo molti. Chi spinge per un Conte bis deve rassegnarsi alla chiusura definitiva con Salvini e i suoi. “Sono stato molto chiaro: è un’esperienza politica che non rinnego – ha spiegato riferendosi al governo con i leghisti –. Ma è una stagione politica, per me, chiusa e non si potrà più riaprire per quanto mi riguarda”. Conte apre solo al Pd, ma i dem hanno posto un veto proprio sull’ipotesi di un suo secondo mandato, in nome della discontinuità.
Carte in tavola
Sono quasi tutte scoperte, la probabile direzione del Pd di martedì e il probabile voto sulla piattaforma Rousseau serviranno a chiudere la partita? Difficile, la partita o si chiude prima o si torna alle urne.