MILANO – Torna ad eruttare il vulcano Stromboli. Prima un forte boato, avvertito mercoledì mattina anche a chilometri di distanza, poi la densa colonna di fumo, visibile in tutto l’arcipelago. Nonostante la paura, la situazione è sotto controllo: non si registrano danni a persone e cose, assicura il Dipartimento di protezione civile che coordina l’unità di crisi. I vigili del fuoco sono intervenuti con due Canadair per spegnere piccoli focolai di incendio sul versante Ginostra. Diversi testimoni, fra cui i tanti turisti che a fine agosto affollano l’isola, hanno postato su Twitter video degli attimi concitati.
L’eruzione dello Stromboli
L’esplosione di “forte intensità”, spiega l’Osservatorio Etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è classificabile come “evento parossistico”. Si è verificata alle 12.17 “nell’area centro-meridionale dell’area craterica e in maniera secondaria in quella nord”, precisano gli esperti. A quasi due mesi di distanza dall’eruzione del 3 luglio, costata la vita a un escursionista, il cielo si è oscurato e sul centro abitato sono piovuti cenere e lapilli. I vulcanologi definiscono le due eruzioni “confrontabili”. I “prodotti” generati dall’ultimo episodio sono caduti “in tutta la terrazza e lungo la sciara del fuoco rotolando sino a raggiungere la linea di costa, per diverse centinaia di metri in mare”.
Le misure adottate dalla regione
La macchina regionale si è messa in moto per far fronte all’emergenza. “Ovviamente – osserva il governatore Nello Musumeci -, lo Stromboli fa il suo mestiere e non possiamo rimproverargli nulla. Dipende da noi cercare di rendere compatibile la nostra presenza sull’isola”. In via precauzionale, per tutta la giornata il Comune di Lipari, d’intesa con la Regione Siciliana, ha vietato l’ormeggio agli aliscafi non di linea.
(LaPresse)