MILANO – Nuova battuta d’arresto per l’industria italiana, che a giugno fatica a tenere un passo di crescita e appesantisce il Pil invece di sostenerlo. L’Istat rileva che il fatturato dell’industria è diminuito dello 0,5% su maggio, mentre gli ordinativi sono scesi dello 0,9%. I cali di giugno hanno trascinato il secondo trimestre in negativo. I ricavi aggregati sono scesi dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, mentre gli ordinativi hanno registrato una contrazione dello 0,4%. Si tratta di dati che non permettono al Belpaese di attendere con ottimismo la rilevazione definitiva sul Pil nel secondo trimestre, attesa per domani mattina. La prima stima dell’Istat aveva indicato per il secondo quarto dell’anno una crescita nulla.
I dati
Se si guardano i dati più da vicino, il fatturato a giugno è calato sul mercato interno (-1,2%) e aumentato leggermente su quello estero (+0,5%). Al contrario, gli ordini sono arrivati più dal mercato interno (+1,1%) che dalle esportazioni (-3,8%). Ancora a giugno, corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di giugno 2018), il fatturato totale è diminuito su anno dello 0,8%, riflettendo cali su entrambi i mercati (-1% sul mercato interno e -0,1% su quello estero). L’indice grezzo degli ordinativi ha mostrato una forte contrazione su anno, pari al 4,8%, con diminuzioni su entrambi i mercati, ma di entità notevolmente diversa (-1,8% su quello interno e -9,1% su quello estero).
Il settore in crisi
È un settore in particolare a soffrire. Su base annua l’automotive italiano ha registrato a giugno una flessione del fatturato del 6,3% (-7,8% sul mercato interno e -3,3% su quello estero). Stessa musica per gli ordinativi nell’auto, che sono scesi del 15,9% (-18% sul mercato interno e -12,4% su quello estero). Con riferimento al comparto manufatturiero, le industrie tessili e quelle dei mezzi di trasporto hanno registrato la crescita del fatturato più rilevante (+4,1%), mentre l’industria farmaceutica ha mostrato il calo maggiore (-12,6%). Sul lato degli ordinativi, pur includendo l’auto, la maggiore crescita annua si è vista nelle industrie dei mezzi di trasporto (+5,1%), mentre il peggior risultato è stato rilevato dall’Istat nell’industria farmaceutica (-16,2%).
di Lorenzo Allegrini