Scompare il problema vicepremier, Di Maio: “Il Pd ha rinunciato al suo”. Sul governo che verrà incombe l’ombra di Rousseau

Conte prova a convincere la base grillina: "Non mi sfuggono le ragioni di perplessità, penso agli elettori 5 Stelle. A voi ricordo che il M5S ha detto in modo sempre chiaro che, se non avesse avuto maggioranza, avrebbe lavorato con le forze disponibili a farlo portando avanti il programma. A voi dico di non tenere nel cassetto queste idee, questi sogni"

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse

Il nodo vicepremier non c’è più. A comunicarlo è stato il protagonista della contesa, Luigi Di Maio: “Abbiamo saputo che il Pd ha rinunciato al suo, quindi il problema non sussiste più”. Il che vuol dire che Giuseppe Conte ora è visto dai dem come un premier super partes e se il partito di centrosinistra non avrà il suo numero due, non lo avrà neppure il Movimento. Insomma, l’avvocato pugliese sarà un uomo solo al comando.

Archiviata la questione, il politico di Pomigliano d’Arco ne ha posta, però, sul tavolo subito un’altra: l’esecutivo dovrà essere caratterizzato da ministri incensurati. “Applicheremo a tutti il codice etico del M5S”.

Il grosso è fatto e il governo ha iniziato a prendere forma. Da convincere adesso c’è soltanto la base, o quantomeno quella che ha diritto al voto sulla piattaforma Rousseau.  Il presidente del Consiglio incaricato ha spiegato ai grillini che la nuova alleanza rappresenta l’occasione per concretizzare il programma elettorale: “Non mi sfuggono le ragioni di perplessità, penso agli elettori 5 Stelle. A voi ricordo che il M5S ha detto in modo sempre chiaro che, se non avesse avuto maggioranza, avrebbe lavorato con le forze disponibili a farlo portando avanti il programma. A voi dico di non tenere nel cassetto queste idee, questi sogni”.

Conte ha visto nel pomeriggio i capigruppo di dem e Cinque stelle. A loro ha detto di concentrarsi sui temi e non sulle poltrone: “Con Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti abbiamo oggi una grande opportunità, migliorare l’Italia e fare il bene del Paese. Abbiamo grandi e buone idee.  Voglio consentirvi di seguire con la massima trasparenza queste ore di intenso lavoro. Ho accettato con riserva l’incarico di formare il governo perché mi è sembrato responsabile prendermi alcuni giorni per valutare se ci sono le premesse e la piena convinzione di dar vita a un progetto politico serio, sostenibile, che possa essere davvero utile per il Paese. Abbiamo grandi e buone idee da realizzare con questo Paese. Nelle consultazioni con le forze politiche ho registrato una consonanza tra Cinque stelle, Pd e altre forze di centrosinistra sugli obiettivi da raggiungere”.

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