MILANO – Di sicuro a Bruxelles l’avranno tirato forte il sospiro di sollievo. Dopo 14 mesi di scontri frontali con Matteo Salvini, il cambio di governo, con l’entrata di un Partito democratico decisamente più europeista, è un segnale di forte distensione per le istituzioni Ue. In particolare la casella dell’Economia, ora occupata da Roberto Gualtieri, che a Strasburgo si è fatto molto apprezzare (e rispettare, perché il personaggio non è così ‘morbido’), è una buona notizia. Lo conferma anche la presidente designata della Bce, Christine Lagarde, che commenta la sua nomina come un “bene per l’Italia e per l’Europa”. Non si espone, invece, Ursula von der Leyen, ma chi frequenta gli ambienti europei spiega che il clima è decisamente positivo, adesso.
Sarà un buon auspicio per la composizione della nuova Commissione Ue, dove l’Italia avrà un board, non più appannaggio della Lega, come avevano detto Giuseppe Conte e Luigi Di Maio a maggio, dopo la vittoria del Carroccio alle europee. Ma in continuità con il trend finora registrato nelle scelte per la squadra continentale. Il nome che circola con grande insistenza è quello di Paolo Gentiloni, attuale presidente del Partito democratico. Che nella squadra di governo italiano non è entrato, alimentando i rumors su un suo possibile trasferimento a Bruxelles.
Le ipotesi circolate in queste ore, che non trovano smentite ufficiali, vedono l’ex premier proiettato verso un portafogli di peso. Escludendo i ministeri economici di primo piano, torna prepotentemente in ballo la Concorrenza. Un colpo mica da poco per l’Italia, anche se negli alleati Cinquestelle più d’uno storce il naso. Come l’eurodeputato Dino Giarrusso: “Non sono contento, devo essere onesto. In teoria il posto spettava alla Lega, ma inopinatamente Salvini ha scelto di fare cadere il governo, quindi era una scelta che sarebbe spettata al M5S ma mi rendo conto che ci sono degli equilibri da rispettare”.
A testimoniare che il Conte bis è apprezzato nelle stanze dei bottoni europei, c’è anche il commento di David Sassoli. Sebbene il presidente del Parlamento Ue provenga dal Pd, nuovo partner di maggioranza dei Cinquestelle: “La stabilità dell’Italia è un valore per l’intera Ue”. Anche dalla famiglia dei Socialisti arriva un endorsement significativo. Perché nell’S&D sono “molto lieti di vedere un nuovo governo che rimette l’Italia al tavolo di coloro che sono disposti a costruire un’Europa più forte e riformata”. Il cambiamento piace nel Vecchio continente.
Dario Borriello (LaPresse)