CARACAS – Il procuratore generale del Venezuela, ritenuto vicino al potere chavista, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta contro l’oppositore Juan Guaidò per “alto tradimento”. Con l’accusa di avere voluto “consegnare” a delle multinazionali l’Esequibo, ricco territorio della Guyana rivendicato da Caracas.
Le accuse rivolte a Guaidò
“Apriamo un’indagine” contro Guaido per fatti che costituiscono “un reato, quello di alto tradimento”, ha poi dichiarato Tarek William Saab in un discorso tv. Qualche ora fa il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, aveva proprio esortato la giustizia a perseguire Guaidò per questa accusa.
“Ci sono arrivate una serie di prove secondo cui Juan Guaido, questo bandito traditore della patria, sta negoziando per consegnare l’Esequibo in cambio di un sostegno politico al suo fantasmagorico e farsesco sedicente governo”, aveva detto Maduro.
La battaglia contro Maduro
Guaidò, presidente dell’Assemblea nazionale, si è infatti autoproclamato capo dello Stato ad interim a gennaio. Ed è stato riconosciuto tale da una cinquantina di Paesi, fra cui gli Stati Uniti. Accusa poi Maduro di essere stato rieletto in elezioni fraudolente. L’immunità parlamentare di Guaido è già stata revocata, ma non è stato fermato, contrariamente a diversi altri deputati del suo campo. Gli Usa hanno avvertito che l’arresto sarebbe “l’ultimo errore” di Nicolas Maduro.
(LaPresse/AFP)