Il senatore Matteo Renzi, ex premier, ex segretario nazionale del Pd, ex presidente della Provincia di Firenze, ex sindaco del capoluogo toscano, ex tutto non ci sta ad essere relegato ai margini della scena politica, rivuole lo scettro del comando. La scissione dal Pd e la costituzione del suo partito Italia Viva lo rimettono al centro, come l’ago della bilancia da cui dipendono gli equilibri del governo giallo-rosso.
Italia Viva
Il nuovo contenitore di Renzi che conta sia un gruppo di senatori che un gruppo di deputati è tutto fuorché ‘insignificante’. Chi pensava che con una cinquantina di parlamentari non si potessero fare grandi cose sbagliava. I renziani fuoriusciti dal Pd sostengono la maggioranza giallo-rossa consapevoli che senza di loro il governo Conte-bis non avrebbe i numeri per restare in carica.
La strategia
Renzi ha intenzione di far pesare la propria componente, vuole essere determinante in maniera palese e non c’è argomento all’ordine del giorno su cui non dica la sua. Ma più che commenti, quelli del senatore, sembrano diktat, avvertimenti chiari al premier Conte, ai 5 Stelle e al Pd. Il capo del governo lo ha capito e tenta di arginarlo.
Scontro a distanza
Sul cuneo fiscale si è consumato il battibecco tra il premier e Renzi. “Se Renzi ha bisogno di rimarcare uno spazio politico e ogni giorno ripropone questa logica, questo ci precluderà di poter andare avanti. È inaccettabile”, ha detto Conte. “Italia Viva studia le carte, lancia proposte, trova coperture – la risposta del senatore –. Propone idee insomma. Questa è la prima novità da quando c’è Italia Viva: si discute di tasse e asili nido, non di mojito e alleanze. Noi non siamo contro il governo, anzi: ma noi siamo contro l’aumento delle tasse. E lo abbiamo spiegato bene”. Ma così facendo gli equilibri interni alla maggioranza restano precari tant’è che il leader Pd Nicola Zingaretti ha tuonato: “Così il governo dura poco”.
In attesa della Leopolda
Manca poco al consueto appuntamento che vede i renziani riunirsi alla Leopolda. Quest’anno è il primo sotto il simbolo di Italia Viva, un modo per contarsi e valutare i margini di crescita di un partito che neonato vale intorno al 4%. Solo dopo questo appuntamento Renzi mostrerà il proprio volto all’interno e all’esterno del governo. Quello che gli interessa è comandare, non ne ha mai fatto mistero, e ogni sua ‘mossa’ adesso è studiata per raggiungere l’obiettivo. I giallo-rossi non possono ‘stare sereni’.