ROMA – Tanti interrogativi e un punto fermo: il dossier Alitalia è ancora in bilico. Quando manca solo una settimana alla deadline del 15 ottobre per la presentazione dell’offerta vincolante, si sentono ancora gli effetti della lettera di Atlantia. E il governo prova a correre ai ripari. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha convocato infatti per domani i commissari straordinari Stefano Paleari, Enrico Laghi e Daniele Discepolo per fare il punto sulla situazione.
Il dossier Alitalia
Sul tavolo ci sarà sicuramente il contenuto di quella missiva, che di fatto metteva in dubbio la partecipazione della holding di casa Benetton alla newco senza modifiche al piano industriale. E citava come elemento di incertezza la possibile caducazione della concessione per Autostrade. Dossier che per il governo giallorosso deve rimanere assolutamente distinto dal salvataggio dell’ex compagnia di bandiera, alle prese ora anche con il periodo meno redditizio, quello invernale.
Il maxi sciopero di mercoledì 9 ottobre
In un momento così nero arriva anche il maxi sciopero di mercoledì 9 ottobre indetto da piloti e assistenti di Anpac, Anpav e Anp, che causerà la cancellazione di quasi 200 voli. Dal canto suo Alitalia ha attivato un piano straordinario che prevede l’impiego di aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali con l’obiettivo di riprenotare i viaggiatori coinvolti sui primi voli disponibili in giornata. Si prevede che “il 70% dei passeggeri riesca a viaggiare nella stessa giornata”.
Il nodo da sciogliere
Un piccolo sospiro di sollievo in una situazione ancora difficile. Dal punto di vista industriale Delta esita a salire almeno al 15% delle quote (al momento è tra il 10 e il 12%). Inoltre è ancora da valutare la partecipazione di Alitalia nell’alleanza Blue Skies, la joint venture transatlantica. Dove il vettore italiano rivestirebbe, al momento, un ruolo ancora secondario e dove proprio gli americani di fatto impedirebbero di passare a partner di prima fila.
Una nuova proroga
Il 15 ottobre però incombe e ad un anno dalla prima manifestazione di interesse di Fs servono risposte concrete, richieste con forza da sindacati e soggetti coinvolti nella newco. Alcuni parlano della possibilità di una nuova proroga – sarebbe la settima – che prevedrebbe virtualmente una nuova liquidità statale (almeno 300 milioni). L’extrema ratio sarebbe il fallimento, con conseguenze difficilmente quantificabili a livello economico e sociale. “Per Alitalia la situazione è complicata, non lo nascondiamo”, aveva ammesso venerdì scorso il premier Giuseppe Conte. Testimonianza di quanto il mondo politico sia consapevole del momento clou per il dossier.
(AWE/LaPresse/di Alessandro Banfo)