ROMA – “Per gli interventi riguardanti il recupero dell’evasione, una quantificazione precisa è ardua. Al fine di assicurare il rispetto dell’obiettivo, è auspicabile che siano definiti momenti di monitoraggio dei conti in corso d’anno e pronti meccanismi correttivi in caso di scostamenti”. Così Luigi Signorini, vice direttore generale della Banca d’Italia, nell’audizione sulla Nadef delle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Signorini ha ricordato che, secondo la ‘Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva per l’anno 2019’, pubblicata assieme alla Nadef, “dal 2014 al 2017 la propensione a evadere si è ridotta, e il gap delle entrate tributarie (una misura dello scostamento tra il gettito teorico e quello effettivo) è passato da 95,4 miliardi nel 2014 a 90,8 nel 2017”. È quindi “verosimile che ulteriori progressi siano stati compiuti da allora”, e questo “è un inizio”.
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Manovra, Bankitalia: “Arduo quantificare il recupero dall’evasione”
Al fine di assicurare il rispetto dell'obiettivo, è auspicabile che siano definiti momenti di monitoraggio dei conti in corso d'anno