MILANO – Il samurai è Marc Marquez. In Giappone è ancora festa per l’insaziabile spagnolo. Nonostante il titolo mondiale già messo in tasca in Thailandia, Marquez allunga l’impressionante sequenza dei suoi trionfi, centrando il bottino pieno anche a Motegi. E proprio sul circuito di casa arriva anche il titolo costruttori per la Honda, ad impreziosire il weekend della scuderia. Marquez, scattato dalla pole, con la consueta prestazione solida e autorevole trionfa in solitaria precedendo Fabio Quartararo, ormai un habitué del podio e la Ducati di Andrea Dovizioso, terzo dopo una bella rimonta. “Questa mattina è arrivato il presidente della Honda e mi ha detto ‘Voglio il titolo costruttori’ qui in Giappone. E mi sono detto ‘Ok, non c’è pressione…'”, ha sorriso il fuoriclasse di Cervera. “Conquistare il titolo qui, a casa Honda, è molto bello”. E ora la casa giapponese punta alla corona dedicata alle squadre.
La gara
Si conclude nel modo più amaro, invece, la trasferta in terra nipponica di Valentino Rossi: il ‘Dottore’ chiude la gara anzitempo, uscendo di pista a quattro giri dalla fine, quando era 11°. Per il numero 46 fortunatamente nessuna conseguenza fisica, ma tanta amarezza viste le difficoltà registrate sin dalla partenza. Ben altro stato d’animo può sfoggiare invece il pigliatutto Marquez che a Motegi ottiene la decima vittoria stagionale, quarta consecutiva, la 54/a nella classe regina: agganciato il mito Mick Doohan e Dani Pedrosa. A Motegi solo Quartararo, da oggi miglior rookie dell’anno, ha provato a mettere in discussione la tirannia dello spagnolo: ma dopo circa un terzo di gara il campione del mondo metteva tra sé e l’inseguitore un rassicurante vantaggio.
I protagonista
“Ho guadagnato dei secondi importanti di margine durante la gara, ma non è stato semplice gestire il passo”, ha ammesso Marquez che poi ha svelato di aver visto accendersi, a due giri dal termine, la spia della benzina: “Ho fatto un giro pulito e ho concluso senza problemi”. Dovizioso incassa punti preziosi per blindare il secondo posto in generale, risalendo dalla settima casella in griglia: il forlivese della Ducati nel finale vince il duello con la Yamaha di Maverick Vinales e chiude con l’ottavo podio in stagione, il 100° in carriera. E forse, se la gara fosse durata un po’ di più, Dovi sarebbe anche riuscito a prendersi il secondo posto. “Ci aspettavamo di più”, ha analizzato il ducatista. “Non siamo veloci come vorremmo. Non riusciamo a partire davanti in qualifica e ad essere veloci come l’anno scorso. In questa pista che è abbastanza positiva per noi abbiamo sofferto per tutto il weekend. Stiamo facendo fatica, dobbiamo capire e studiare”.
Non riesce a concretizzare il sogno podio Franco Morbidelli (Petronas Yamaha) che, scattato dalla seconda casella in griglia, chiude al quinto posto, alle spalle del britannico Cal Crutchlow (Lcr Honda). Seguono le Suzuki di Alex Rins e Joan Mir, nono Danilo Petrucci (Ducati). Completa la top ten l’australiano Jack Miller (Ducati Pramac). Rossi ha così raccontato il momento fatale: “Alla curva 1 devo aver fatto un piccolo errore. Ma a parte la caduta è stata una gara comunque molto difficile, sono partito molto indietro e il mio passo non era niente di che. E’ stata dura”. In casa Rossi, se non altro, a rendere meno triste la domenica ci ha pensato il fratello di Valentino, Luca Marini, capace di bissare il successo ottenuto in Thailandia. E brilla di azzurro anche il podio in Moto3, con Lorenzo Dalla Porta che vince e ipoteca il titolo.
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