Lo avrebbe conosciuto nel carcere di S. Maria Capua Vetere: ‘il turco’, come l’ha chiamato Pietro Riggio, pentito di 54 anni, è un ex poliziotto. Ma non era un agente qualunque. Il collaboratore di giustizia, ai pm di Caltanisetta, ha detto che era stato lui a piazzare l’esplosivo nel canale di scolo dell’autostrada per l’attentato al giudice Giovanni Falcone.
A riportare i nuovi verbali di Riggio, cugini di Carmelo Barbieri (legato ai corleonesi), che con i pm dell’Antimafia parla ormai dal 2009, è stato il cronista Salvo Palazzolo di Repubblica. I magistrati hanno chiesto al 54enne perché solo ora ha deciso di rivelare il particolare. E il pentito ha giustificato il silenzio di questi anni con la paura: temeva che lui e la sua famiglia venissero potessero essere messi in pericolo.
Nel Duemila ‘il turco’ avrebbe confidato a Riggio il proprio ruolo nella strage di Capaci. E stando al suo racconto cercò anche di reclutarlo in una sedicente struttura dei Servizi per stanare i latitanti.
Parte delle nuove informazioni rese da Riggio sono state depositate nel processo bis d’Appello per la strage di capaci dal procuratore generale Lia Sava.
Le parole del collaboratore di giustizia hanno spinto Cafiero De Raho, capo della Dna, a tenere un incontro con le procure che si occupano dei vari filoni investigativi riguardanti le stragi avvenuti tra il 92 e il 93.