ROMA – “Per me è una situazione nuova, non mi era mai capitata in passato. La scorsa stagione alla Shakhtar abbiamo avuto appena quattro infortuni. Voglio credere che si tratti soprattutto di sfortuna”. Così Paulo Fonseca, allenatore della Roma, sui tanti infortuni che hanno colpito la squadra giallorossa. “Vogliamo e dobbiamo affrontare queste difficoltà è necessario che i giocatori capiscano che è necessario lottare, correre di più e sacrificarsi, le alternative sono poche. Il fattore sfortuna è presente ed è un fatto inusuale”, ha spiegato in conferenza stampa il tecnico, alla vigilia della sfida di Europa League con il Borussia Moenchengladbach allo stadio Olimpico. “Se la squadra poteva fare di più? Su questo momento esistono dei dati oggettivi, è impossibile raggiungere il livello di crescita e di progressione avendo così tante assenze. Nell’ultima partita la squadra non ha fatto bene, non ha fatto tutto il necessario per vincere, diversamente dalla partita con il Cagliari”.
Il problema infortuni
“È impossibile, con così tanti giocatori fuori – ha sottolineato il lusitano – poter raggiungere il livello che io auspicavo. In questo modo è impossibile mantenere una stabilità nell’undici iniziale. Tutti i giocatori importanti sono venuti a mancare. Nessuna squadra di fronte a tante assenze può raggiungere il livello desiderato e crescere al livello successivo. Queste non sono scuse, non mi piace addurre scuse. Ma è una realtà ed è facile da comprendere”. “Se pensiamo di ricorrere a qualche svincolato? Per il momento domani si aggregheranno con noi dei ragazzi della Primavera. Stiamo prendendo un po’ tutto in considerazione, non è facile in questo momento trovare svincolati che possano elevare la qualità della squadra”, ha sottolineato Fonseca. “Non vogliamo giocatori tanto per fare numero”.
LaPresse
Calcio Roma, Fonseca: “Gli infortuni sono solo sfortuna, ma così non possiamo crescere”
. "Vogliamo e dobbiamo affrontare queste difficoltà è necessario che i giocatori capiscano che è necessario lottare, correre di più e sacrificarsi, le alternative sono poche. Il fattore sfortuna è presente ed è un fatto inusuale"